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  • Juve:|Un forza che spaventa le rivali

    Juve:|Un forza che spaventa le rivali

    Il sabato da scudetto diventa il sabato della Juventus e probabilmente non è un caso. Prima il netto 2-0 alla Fiorentina, poi l’emozionante 1-1, imbottito con palo e traverse, di Lazio-Napoli e così alla fine i campioni d’Italia allungano il vantaggio nel segno del 5. Perché 55 sono i punti in classifica e 5 sono quelli in più della squadra di Mazzarri, che evita la sconfitta soltanto nel finale. Un buon margine di sicurezza pensando allo scontro diretto del primo marzo e un bagaglio a mano di fiducia per la trasferta a Glasgow, dove martedì sera la Juve si ritufferà in Champions nella tana del Celtic. Contro la temuta Fiorentina, contro cui aveva pericolosamente ballato all’andata, la capolista offre una dimostrazione di impressionante superiorità tecnica, divertendosi ad allontanare anche le poche ombre che la circondavano. Due reti nel primo tempo, in cui aveva sempre segnato meno che nella ripresa, firmate da due attaccanti, Vucinic e Matri, fino a ieri al di sotto dei due goleador della squadra Quagliarella e Giovinco, senza bisogno del contributo vincente dei centrocampisti Vidal, Marchisio e Pogba. E stavolta senza nemmeno rischiare come nel secondo tempo di domenica scorsa sul campo del Chievo, perché la Fiorentina, unica squadra che aveva sempre segnato in trasferta, stavolta si ferma al tiro di Jovetic dopo un quarto d’ora, sul quale Buffon compie il primo e ultimo intervento difficile. Una prova di straordinaria sicurezza, che vale doppio ricordando le assenze di due difensori titolari su tre e il valore della squadra di Montella, mai così in difficoltà nelle sei precedenti sconfitte. Nemmeno nell’unico successo casalingo del 2013, il 4-0 contro l’Udinese, propiziato dalla doppietta di Pogba dalla distanza, la Juventus era stata sciolta e continua come ieri, guarda caso nella sera in cui si rivede il miglior Pirlo. E così sono due i successi consecutivi, per la prima volta nel nuovo anno, dopo il filotto di quattro in dicembre. Con tanti saluti alle ambizioni dell’ex Toni, del possibile futuro bianconero Jovetic e più in generale della irriconoscibile squadra di Montella, che non sfiora nemmeno lontanamente l’impresa della Fiorentina di Prandelli, l’unica capace di battere la Juventus (nel 2008) tra l’altro in trasferta nelle ultime 23 sfide. Prima di avvisare il Celtic, in vista del quale danno persino l’impressione di volersi risparmiare nella ripresa, i bianconeri spaventano anche il Napoli che regala i primi 20 minuti alla Lazio. Un grave errore psicologico, perché chi punta allo scudetto non può sbagliare l’approccio in una gara così importante. Infilata quasi subito da un gol di Floccari, la squadra di Mazzarri rischia il kappaò quando il palo nega il 2-0 allo scatenato vice-Klose. E dopo una traversa di Cavani, soltanto nella ripresa, con la vivacità del panchinaro Insigne, il Napoli si sveglia più con la rabbia che con il gioco delle sue giornate migliori. Tanto carattere, con il pareggio acciuffato dal primo gol in campionato di Campagnaro, ma anche troppi rischi corsi, per chi è costretto a non sbagliare mai, alle spalle di questa rilanciata Juve che ringrazia la Lazio. Mentre Milan e Inter ringraziano il Napoli che le ha tolto due punti, perché se oggi batteranno Cagliari e Chievo si porteranno soltanto a un punto dal terzo posto.

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