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  • Juve:| Menù da Champions League

    Juve:| Menù da Champions League

    Davanti a tutti quando gioca sul prato, e una volta anche stando a guardare, ieri la Juve ha dovuto abdicare a tavolino. Per la neve che ha sepolto il «Dall'Ara» è stata infatti rinviata la partita con il Bologna, mentre il Milan ha vinto in rimonta a Udine, issandosi in testa, con due punti di vantaggio. Colpa del meteo pure l'ultimo sorpasso, il 6 novembre, undicesima giornata: sotto la pioggia soleggiata di Napoli, Juve ferma e quarta, scavalcata da Udinese, Lazio e Milan. Era invece andata bene a Parma, martedì scorso: squadra di Conte stoppata ancora dalla neve, ma la sera successiva i rossoneri erano scivolati all'Olimpico, contro la Lazio. Se peserà più l'ansia per un primato smarrito o la sensazione di aver in tasca un bonus di sei punti, si vedrà da mercoledì, con il recupero di Parma-Juve. E il 7 marzo, data altamente indiziata per la trasferta a Bologna.

    Di certo, il digiuno da partite causa neve imporrà poi alla Juve l'abbuffata, come fosse una squadra di Champions. Ne avrà gli oneri. Da mercoledì sera, Antonio Conte ha in menù cinque gare in 22 giorni. Stessa dieta del Milan, insomma, che in settimana, riceverà l'Arsenal. Abbinamento di impegni feriali anche a inizio marzo, visto che il sei i rossoneri saranno a Londra per il ritorno di Coppa. A Buffon e compagni è andata anche di lusso, perché avrebbero potuto trovarsi il recupero sotto le Due Torri il 22 febbraio, a tre giorni dalla sfida scudetto di San Siro, visto che le regole di Lega impongono la prima data utile: ma son stati salvati da una precedente nevicata, perché il 21 bisogna già recuperare Bologna-Fiorentina.

    Dal secondo rinvio stagionale dovuto al meteo, Conte ne ha tratto solo un prontuario per il futuro del calcio, non della Juve: «Mi auguro che quello che è successo quest'anno sia anche un monito per prepararci a qualche serpentina, a campi riscaldati, a migliorare le infrastrutture». Queste le parole affidate a Juventus Channel, unica autorizzata a interpellare il tecnico, che con la conferenza della vigilia curiosamente confermata in contemporanea con la riunione della prefettura a Bologna, nessuna considerazione poteva trarre. Viste però le risposte fornite dai pezzi di ricambio, da Estigarribia all'ultimo arrivato Padoin, l'allenatore bianconero non dovrebbe essere troppo preoccupato da ostacoli in serie che consiglieranno nuovo turnover: somministrato in dosi massicce per la Coppa Italia, contro Roma e Milan, ha funzionato alla grande.

    Per trovar bufera non è comunque necessario scrutare il meteo, bastano i recenti rapporti di vicinato tra Juve e Milan. Che Conte ha cercato di normalizzare: «Penso sia bello da parte di tutti noi, io per primo, pensare a un duello sportivo. Ci sono state affermazioni, risposte, ed è inevitabile che alla fine diventa tutto antipatico. No? E penso che il tifoso si aspetti di vedere giocare al calcio. Tutto il resto penso sia brutto, e non interessi a nessuno». A lui, in ogni caso, non interessa solo il cammino di Allegri: «Si sta sottolineando questa rivalità, ma io non sono così convinto, e spero di sbagliarmi, che rimanga un semplice duello tra queste due. Perché vedo altre squadre che possono essere protagoniste fino alla fine». Detto e pensato, s'immagina, prima che l'Udinese crollasse nella ripresa: anche se fino alla mezz'ora, con i friulani avanti 1-0, forse in casa Juve pensavano più allo scudetto che a un addensamento della concorrenza. Ora più che mai, pare invece uno sprint di coppia: «In Coppa Italia, dopo il risultato dell'andata forse abbiamo il 51% di possibilità di passare rispetto al Milan, in campionato sappiamo che sarà dura fino alla fine». Vincendo a Parma e Bologna, un po' meno dura.

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