Calciomercato.com

  • Juvemania: il record degli infortuni

    Juvemania: il record degli infortuni

    • Andrea Bosco
    C'era un solo modo per cercare di riassorbire la “tramvata“ (come l'ha definita Allegri) di Monaco di Baviera. Cercare di vincere subito. E per Madama non c'era gara migliore del derby, per avere gli stimoli giusti. Missione compiuta. Ma il rotondo successo della Juventus contro il Torino, nasconde qualche crepa. Il suo secondo tempo al netto delle due reti di Morata, ha evidenziato qualche affanno. Segno che lo sberlone in Baviera è ancora lì, stampato sulla faccia della Signora. Del resto, per come si è sviluppata e conclusa quella gara, difficile non pensarci, difficile non recriminare, impossibile dimenticare i singoli episodi. Arriva quindi a proposito la sosta per gli impegni delle nazionali. In azzurro la Juve ha meno convocati del solito. E se  la ragione prevarrà sul “particulare“, Dybala (infortunio numero 50) resterà a Torino a curarsi. Sarebbe una follia se rispondesse alla chiamata, e magari giocasse, col rischio di  compromettere il resto della stagione.

    LA GARA IN “PILLOLE“ - Per cinque minuti non si gioca o quasi. Gigi Buffon agguanta il suo record, festeggiato dalla curva bianconera. Lo amplierà fino a 974 minuti: record assoluto di ogni tempo per un portiere nel campionato italiano. Record interrotto dal penalty vincente di Belotti, per un giusto rigore sanzionato da Rizzoli per fallo di Alex Sandro su Bruno Peres. Rigore ingenuo, considerato che Rugani era sulla traiettoria del pallone. In apertura, magia alla Pirlo di Pogba su punizione. Poi il raddoppio su incursione di Khedira. La ripesa si complica subito per la Juve. Il rigore mette benzina nei garretti dei granata, che arrivano anche a pareggiare con Maxi Lopez. Rete annullata per presunto fuorigioco. Passato lo spavento la Juve dilaga due volte ancora con Morata. C'è tempo per l'espulsione con rosso diretto di Khedira per reiterate proteste nei confronti di Rizzoli.

    LE PROTESTE DEL TORO - Ventura alla fine non ci sta. Per le decisioni prese da Rizzoli. E ai microfoni di Sky, srotola un infinito quaderno di doleance dal paleozoico fino ai giorni nostri. Ma qualche ragione l'allenatore del Toro ce l'ha. Poteva starci il secondo giallo ad Alex Sandro nell'azione che ha portato al rigore pro granata. La Juve sarebbe rimasta in dieci e probabilmente la gara avrebbe preso una piega diversa. E ha ragione Ventura a protestare sul gol annullato a Maxi Lopez. Per mezza scarpa Cuadrado tiene in gioco l'attaccante del Toro. Caso da “moviola“ quando verrà adottata. Ad occhio nudo, difficile da valutare . Niente a che fare, insomma, col gol annullato a Morata (partito un metro indietro al suo avversario) a Monaco di Baviera. Resta l'incomprensibile “metro arbitrale”. Quello diretto da Orsato la sera prima all'Olimpico (Roma- Inter) sembrava un altro sport. Ben vengano, dunque, le “conferenze“ degli arbitri se come pare dalla prossima stagione ci saranno. Almeno tutti potremmo capire le “valutazioni“ dei fischietti. Oggi si fa - a seconda dell'arbitro – una grande fatica. A capire.  

    I “GIALLI“ DI RIZZOLI - Il derby avrà ripercussioni alla ripresa del campionato. Per i gialli e i rossi subiti, la Juve non avrà alcuni giocatori determinanti in questo momento come Khedira e Bonucci. Con la speranza di poter recuperare gli acciaccati Chiellini, Marchisio e Dybala .

    IL “GIALLO“ LEMINA - Il derby ha visto un Pogba in versione Superman: un giocatore, nel campionato italiano, dominante. E' auspicabile che la Juventus riesca a trattenerlo, e che le voci che lo vogliono in partenza dopo l'Europeo siano solo voci. Chiaro che Pogba è un giocatore che fa gola a tante squadre. Chiaro che se la Juventus vuole innescare un percorso virtuoso che la porti a ringiovanire progressivamente la rosa, con la qualità di giovani - in prospettiva – futuri top player deve trattenere i migliori. E i migliori sono Pogba, sono Alex Sandro, sono Dybala, sono Morata (in grande spolvero a Monaco di Baviera e autore di una doppietta nel derby), sono Zaza e sono Lemina. Sì proprio l'ex Marsiglia che si sta rivelando giocatore di enorme prospettiva. Uno che recupera un mare di palloni davanti alla difesa, che gioca corto ma estremamente preciso, che ha una certa confidenza con il gol. Ora sull'ex  Marsiglia c'è tutta una letteratura che lo voleva addirittura per un problema rotuleo, a rischio carriera. Invece no: Lemina ha recuperato e sta giocando molto bene. Un vero “giallo“ la  valutazione del suo problema. Perché è a causa di  quel problema che la Juventus lo ha escluso dalla lista Uefa. E io mi spingo a dire, forse una fesseria, ma sono convinto che con Lemina in campo al posto del Profeta, le cose - in Germania - sarebbero andate diversamente. Con quel giocatore  “muro“ la squadra non si sarebbe schiacciata come è successo negli ultimi trenta minuti di gara all'Allianz Arena.

    UN TRISTE PRIMATO - Ora, io credo che alla Juventus un dibattito e una valutazione interna vadano aperti. Perché nel corso delle stagioni c'è stato il caso Lemina, accanto al caso Caceres. Ma prima c'erano stati i casi Pepe, Asamoah e Vidal.  Per fortuna Barzagli è un caso archiviato. Ma i continui infortuni di Chiellini ne fanno un caso aperto. E anche su Marchisio - per le ricorrenti ricadute - si stanno addensando nubi minacciose. Se su Khedira si poteva ipotizzare una stagione fatta anche di pause,  gli infortuni di Mandzukic lasciano perplessi. Io non sono un esperto in materia quindi non mi azzardo a fare diagnosi e neppure a lanciare accuse. Però, una statistica europea dice che la Juventus è la società che in stagione ha avuto il maggior numero di infortuni, nel Continente. Un triste primato che sposta l'attenzione sullo staff di Allegri e sui medici della Juventus. Quelli non li ha portati Allegri e c'erano anche ai tempi di Conte. Ragioni ce ne saranno. Ma attribuite tutte ad una annata sfortunata mi pare eccessivo. Con la contrattura nel derby di Dybala si è superata quota cinquanta. E il 90 % circa, sono guai di natura muscolare .

    IL PRESCELTO - Gustoso siparietto a Sky, mediatore il bravo Alessandro Bonan, tra Gigi Buffon e Bernadeschi, definito dal portierone “il miglior giovane talento italiano”. Bernadeschi era quasi commosso per gli elogi. Meritati - peraltro –  per una stagione che lo ha visto crescere sia come giocatore che come uomo. La mia idea è che Sousa non lo impieghi nel modo migliore, ma saprà il tecnico portoghese le necessità della Viola e di conseguenza anche la potenzialità di Bernadeschi.

    NAPOLI? NO: HIGUAIN - Dopo aver a lungo sofferto il Napoli, prima ha pareggiato l'iniziale svantaggio al San Paolo con il Genoa. E poi grazie al solito monumentale Higuain lo ha ribaltato. La rete  nel recupero di El Khaddouri, è un dessert su un pranzo confezionato dall'argentino. La cui media gol è mostruosa.  Il Napoli resta a tre punti nella scia della Juventus. Ma ha dovuto affinare l'arte fino all' 81esimo per metter la cornice al quadro. Il Napoli è ormai soprattutto Higuain. Più dei suoi compagni, più dello stesso Sarri che lo allena. Higuain non mollerà fino alla fine. E Napoli e il Napoli si devono augurare che al Pipita non venga mai un raffreddore. Questo Napoli che sta rendendo complicato il cammino della Juve capolista, dipende dallo spietato argentino. In questo momento, probabilmente, il miglior bomber d'Europa. Non vincerà il Pallone d'Oro per il quale saranno in lizza il solito Messi e il solito Ronaldo. Ma ha grandi possibilità di vincere la Scarpa d'Oro. 

    Altre Notizie