Juvemania:| L'anti-Milan siamo noi
Tutti cercavano l'anti-Milan, e ieri sera la Juventus ha dato un segnale forte e chiaro: per lo scudetto i rossoneri devono fare i conti con la squadra di Del Neri. La Signora ha infilato la vittoria più bella, la più importante seppur sul filo del rasoio, il quindicesimo risultato utile consecutivo tra coppa e campionato. L'ultima sconfitta risale allo scorso 23 settembre in casa contro il Palermo. Da quel momento in poi sette vittorie e nove pareggi. Resta soltanto la delusione per l'eliminazione in Europa League, dilapidata dopo i pareggi contro Lech Poznan e Salisburgo nelle prime tre giornate del girone. Dopodichè una Juve perfetta, o quasi. Come perfetta è stata la partita di ieri sera, contro la Lazio. Una grande prova di forza da parte di Del Piero & co. che hanno concesso pochissimo ai biancocelesti, ad eccezione del gol di Zarate, di un diagonale di Floccari su errore di Bonucci e di un tiro debole dello stesso argentino prima del colpo del ko di Krasic a cinque secondi dal triplice fischio. Per il resto solo una squadra in campo: la Juve, contro quella Lazio che, a sorpresa, si trova a combattere per il titolo come non gli accadeva ormai da un decennio. Una squadra dominata nello spirito e nel gioco.
Dopo l'impresa di Catania di una settimana fa (i siciliani non perdevano in casa dal 13 dicembre dell'anno scorso), un'ulteriore prova di forza e tre punti fondamentali. Per la classifica e soprattutto per il morale. Una squadra capace di creare almeno cinque occasioni da rete, gol esclusi. Dalla traversa scheggiata da Aquilani su punizione al colpo di testa di Bonucci a sfiorare l'incrocio dei pali; dal pallonetto di Krasic alto di pochissimo alla gran botta di Pepe respinta da Muslera, che prima del 2-1 finale ha difeso la porta laziale con un vero e proprio miracolo sulla punizione di Del Piero. Certo: il gol di Krasic è stato baciato dalla dea bendata, ma è il frutto dell'orgoglio bianconero, mai domo, e delle insistenti incursioni sulla fascia destra del serbo. Cavanda se lo sognerà a lungo. L'ennesima dimostrazione che la Signora è Krasic-dipendente. Quando accelera, diventa devastante. Oltretutto i bianconeri hanno già incrociato 'quattro sorelle del campionato' su cinque, uscendone imbattuti. Pari contro Inter e Roma, vittoria contro Milan e Lazio. Ora manca soltanto il Napoli di Mazzarri, in una sfida resa ancor più interessante dallo strepitoso campionato di entrambe le formazioni e dalla posizione in classifica.
L'ultima giornata del girone di andata, il 9 gennaio, sarà il palcoscenico di una vera e propria battaglia, come negli anni Ottanta quando Napoli-Juve era la sfida scudetto, ma anche Platini contro Maradona. Bei tempi. Così come, facendo i dovuti scongiuri, l'ultima giornata di questa serie A 2010/11 potrebbe decidere le sorti del titolo. Milan permettendo. Ieri sera la Juventus ha meritato la vittoria, anche in maniera rocambolesca. Premiata la caparbietà e il carattere di questa squadra trasformata da Agnelli, Marotta e Del Neri. Basti pensare che soltanto qualche mese si concludeva l'annata peggiore degli ultimi 20 anni, con ogni tipo di record negativo battuto. Oggi, soltanto quattro mesi dopo, i tifosi tornano a sognare. Juve vicinissima alla vetta, in grado di giocarsela con tutti, con un'anima e un gioco vero, con grinta, umiltà e, soprattutto, uno spirito di gruppo mai visto dalla serie B in poi. Sperando di non precipitare violentemente sulla Terra. Difficile arrivare in alto, ancor più difficile confermarsi. Per sfracellarsi al suolo, però, basta un attimo. Occhio a non sottovalutare la sfida contro il Chievo...