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  • Juve, Cuadrado torna in campo e punta il Napoli: è il jolly scudetto

    Juve, Cuadrado torna in campo e punta il Napoli: è il jolly scudetto

    • Andrea Sereni
    Sono giorni di lavoro per la Juventus, che a Vinovo sta ricaricando le batterie in vista del rush finale della stagione. Durante la doppia sessione odierna la buona notizia da tempo attesa: Juan Cuadrado ha lavorato in campo, svolgendo parte della seduta con i compagni

    BLOCCATO - Il colombiano è fermo dal 23 dicembre scorso, 77 minuti nella vittoria per 1-0 dei bianconeri contro la Roma. Poi l'inevitabile stop per la pubalgia, fin troppo rimandato dato che ci conviveva da diverse settimane. Mesi lunghi, difficili: prima il tentativo con la terapia conservativa poi, a fine gennaio, dopo un consulto in Germania, l’operazione chirurgica. Dovevano essere circa due mesi, poi una vana speranza di accelerare i tempi previsti che si è dissolta perché il colombiano avvertiva ancora dolore. Allegri lo ha aspettato con calma, senza forzare i tempi, vista la delicatezza del problema fisico che, non curato bene, può trascinarsi per mesi. Ora, finalmente, Cuadrado è tornato ad allenarsi.

    COME BORRIELLO E MATRI - La Juventus ha dovuto fare a meno per più di tre mesi dell’estroso esterno: un’assenza pesante, soprattutto dopo l’infortunio di Bernardeschi che ha costretto agli straordinari Mandzukic e Douglas Costa. I due dovranno reggere ancora per poco: Cuadrado dovrà rientrare in forma, riprendere il ritmo partita, ritrovare una condizione accettabile. Lo staff medico bianconero non vuole correre rischi, agirà con cautela. Il recupero definitivo è previsto in circa tre settimane: l’ala dovrebbe rimanere fuori fino a metà aprile, salterà la doppia sfida in Champions con il Real Madrid e poi verrà valutato. La speranza è riaverlo a disposizione per lo scontro diretto del 22 aprile contro il Napoli.
    Per diventare l’arma in più a disposizione di Allegri, la carta giusta per sparigliare il mazzo al momento giusto. Un gol, un assist, uno strappo dei suoi. Basta poco per essere decisivo, come ci ricorda la storia: Borriello segnò una rete chiave nel primo anno di Conte, Matri colpì invece per regalare la Coppa Italia del 2015. Ora tocca al colombiano.

    @andreasereni90

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