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  • Paratici corteggiato: Juve prima scelta

    Paratici corteggiato: Juve prima scelta

    • Fabrizio Romano
    Wow, workaholic Fabio Paratici!”. Il suo modo di lavorare ha stregato giornali (e soprattutto club) inglesi, ha conquistato l’Italia e funziona anche nell’Europa che conta. Tra i segreti dello straordinario ciclo della Juventus che non intende fermarsi c’è anche lui, Fabio Paratici, l’instancabile direttore sportivo elogiato con quel termine dal Daily Mail pochi mesi fa, vero e proprio fuoriclasse nel suo ruolo. Una vita accanto a Beppe Marotta, due dirigenti eccelsi che pur non facendo mancare errori (come tutti, ma ormai da anni meno di tutti…) hanno costruito una Juve granitica. In campo e fuori, anche quando c’è stata da gestire la bomba Conte in ventiquattro ore. Con un mercato che portò poi alla finale di Champions League. Mica male.
     
    NO A MILAN E PREMIER – Tre anni fa, storia del 2013, per Paratici è arrivata una proposta più che intrigante. Lo ha contattato il Milan, un piano importante alle spalle del tentativo per scippare alla Juventus il suo ds: forte della grande amicizia dai tempi del calcio giocato con Pippo Inzaghi, all’epoca allenatore rossonero, ci fu il pensiero di affiancarlo a Galliani in un nuovo Milan da ricostruire anche con le intuizioni di Paratici. Non se ne fece nulla, anche perché Fabio mai ha pensato di lasciare la Juve. Anche quando lo hanno contattato il Liverpool prima e il Tottenham poi, pure qualche mese fa: “Facciamo una chiacchierata?”. “No, grazie”. Il progetto Juve prima di tutto, con la Champions in testa dopo una striscia di scudetti che quasi non si contano più.

    ROMA, PISTA DIFFICILE – Anche per questo è difficilissimo immaginare che Paratici possa avere un futuro prossimo alla Roma. La voce è circolata in queste ore, l’idea è arrivata anche al ds bianconero come possibile candidato qualora Walter Sabatini dovesse decidere con il presidente Pallotta di lasciare la Capitale. Ma nella testa di Paratici ci sono pochi dubbi: la Juve prima di tutto, chiaramente con l’orgoglio che può comportare un’eventuale chiamata importante come quella della Roma che comunque fin qui non è arrivata. In più, se in futuro (non a giugno) Paratici dovesse lasciare Torino, l’esperienza in Inghilterra sarebbe quella maggiormente intrigante per un dirigente con le sue competenze e capacità. Ad oggi, però, la Juve può stare tranquilla: Paratici resta, insieme a Marotta, coppia perfetta. In un mondo di ‘yes man’, ecco a voi Fabio il ‘no man’. C’è una Juve da rafforzare ancora.

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