Juventus, pronti all'anno zero senza Allegri: pieni poteri a Giuntoli, a Motta il compito di ricostruire
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Solo un anno fa, il tecnico era per John Elkann «il centro del progetto tecnico bianconero», oggi non viene nemmeno nominato. E del resto se, come Elkann scrive agli azionisti di Exor, la Juventus «mira a costruire una struttura di costi sostenibile», già un allenatore che guadagna 7+2 milioni netti non lo è. Senza portare valore aggiunto, poi. Perché non solo per gli azionisti di Exor è complicato capire cosa ha portato Allegri in queste 3 stagioni della sua seconda avventura alla Juventus.
Elkann non perde occasione per dire che nell’ultimo anno il club ha chiuso le sue vicende con la giustizia sportiva in Italia e in Europa, prendendo una volta di più le distanze dal cugino Andrea Agnelli, che si è fatto squalificare senza patteggiare. Presto si riaprirà invece la questione penale, per l’ex presidente e per il club, ma qui si sa che i tempi sono diversi.
L’investitura a Giuntoli è nel documento agli azionisti, ma più ancora nel ricco contratto che la Juventus, cioè Exor, cioè John Elkann, ha offerto all’ex ds di De Laurentiis per portarlo a Torino: 5 stagioni a 2 milioni netti ciascuna. Finora ha portato a Torino, a gennaio, il misterioso Alcaraz (5 milioni per un prestito di 5 mesi) e il convalescente Djalò (zero minuti e ora si parla di prestito per la prossima stagione) strappato all’Inter, che l’avrebbe preso a giugno a parametro zero. Non proprio due colpi.
La speranza di John Elkann è che peschi dal suo taccuino altri nomi alla Kvara e all’Osimhen, ma poi tutti sappiamo che la differenza non la fanno da soli i calciatori, bensì soprattutto chi li allena. Kvara, Osimhen e tutti gli altri erano a Napoli anche quest’anno, ma senza Spalletti è andata in modo parecchio differente. E il primo a saperlo è proprio Giuntoli, per questo ha chiesto a Thiago Motta la disponibilità a venire alla Juventus.
L’ha incontrato e Allegri l’ha saputo, da lì tanti recenti episodi di nervosismo, risposte ineducate comprese. John Elkann scrive di anno zero, ma il vero anno zero sarà il prossimo. Con un nuovo allenatore e i soldi della Champions e poi del Mondiale per club, con un mercato ancora senza lussi e l’obbligo di abbassare ulteriormente il monte ingaggi. L’Inter dimostra che ci si può rinforzare anche senza soldi e il Milan che si può risanare il bilancio e ugualmente vincere o provare a farlo.
@GianniVisnadi