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    L'Antimafia indaga sul tesoro iniziale di Berlusconi: 70 miliardi di lire in contanti

    L'Antimafia indaga sul tesoro iniziale di Berlusconi: 70 miliardi di lire in contanti

    La lente d'ingrandimento dell'Antimafia è tornata ad indagare sull'origine dell'impero economico dell'ex-presidente e proprietario del Milan e oggi presidente e proprietario del Monza, Silvio Berlusconi. Lo svela la Repubblica in edicola oggi che conferma come un nuovo documento giudiziario sta riaprendo lo scenario sull’origine dei soldi che diedero il via a quello che oggi è una galassia commerciale.

    ANTIMAFIA DI FIRENZE - Il documento, una consulenza tecnica, è in questi giorni al vaglio dei magistrati antimafia di Firenze che vogliono capire se c’è un nesso tra le somme ancora oscure arrivate nelle casse di Fininvest e i boss di Cosa Nostra. Un documento che si inserisce nell’inchiesta sulle stragi del 1993 ancora aperta sui mandanti e che fa emergere "innesti finanziari" ancora opachi "nelle società che hanno dato vita al gruppo Fininvest".

    70 MILIARDI IN CONTANTI - Soldi che secondo i magistrati sono stati iniettati nelle casse della Finiveste tra febbraio 1977 e dicembre 1980. Gli esperti dei pm fiorentini hanno accertato tramite le loro indagini, che l'importo arriva a toccare 70 miliardi e mezzo di lire e che provengono da origini non decifrabili. Una cifra enorme, inevitabilmente, ma che colpisce perché versata in gran parte in contanti. 

    INDAGATI - 
    I magistrati antimafia di Firenze stanno indagando su Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri e l'ambito dell'inchiesta è sempre quella relativa ai mandanti delle stragi del 1993 già approfondita a Palermo e che a Firenze è coordinata dai procuratori aggiunti Luca Tescaroli e Luca Turco.

    DONAZIONI DI BERLUSCONI A DELL'UTRI - I consulenti si stanno soffermando anche e soprattutto sulle donazioni che Berlusconi ha fatto dal 2012 al 2021 a Dell’Utri, che nel periodo ha incassato circa 28 milioni di euro con causale "amicizia e riconoscenza"

    SOCIETA' ACQUISITE - L’analisi dei magistrati, possibile anche grazie alla "nuova produzione documentale", si concentra infine anche su alcune operazioni di compravendita aziendale anomale, ovvero una serie di acquisizioni di società da parte di Fininvest, ricapitalizzate per miliardi di lire a pochi mesi dal passaggio di proprietà. La prima inchiesta sui soldi era partita da Palermo quando ex mafiosi e testimoni avevano rivelato ai magistrati che i boss palermitani con a capo “il principe” Stefano Bontate, poi ucciso su ordine di Totò Riina, avevano raccolto valigie piene di denaro frutto del traffico della droga e li avevano portati a Milano. Destinazione? Non provata.

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