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  • L'Atalanta ha stoffa, ma in Champions non basta: peccato, tutti tifavano per lei

    L'Atalanta ha stoffa, ma in Champions non basta: peccato, tutti tifavano per lei

    • Mino Fuccillo
      Mino Fuccillo
    Primo colpo alle reni: un quarto d'ora circa che si gioca, Gomez-Ilicic messo giù in area. Rigore! Ilicic lo tira addosso al portiere. Colpo da traballare, presagio più che infausto. Secondo colpo alle reni, è il minuto 28. Ilicic per Pasalic, tiro, palo! Rigore fallito e palo: due botte da stroncare un toro. Ma l'Atalanta non fa in tempo a stroncarsi: Hateboer crossa, portiere a farfalle, Zapata testa e rete. Ed è sempre il minuto 28. Uno a zero e il morale che stava andando giù schizza in alto. Due colpi da stroncare un toro e l'Atalanta è più che in piedi. Nello stesso minuto capatina all'inferno e ritorno in paradiso.

    Ma già rischia un contropiede, perché quelli là si stanno organizzando, macinano gioco. Macinano, non ruminano. Macinano e seminano con quei due che poi saranno i migliori o quasi: Marlos e Taison. Non è proprio paradiso per l'Atalanta nonostante il vantaggio, è limbo. Che al minuto 41 diventa purgatorio: contrasto perso a centrocampo e quindi assist per Moraes che fa 1-1. Rischi connaturati all'accettare l'uno contro l'uno, rischi che si corrono quando si gioca per vincere. Però c'è di più di una giocata andata male: minuto 47 e il primo tempo si chiude su traversa di Marlos.

    Si riprende e Atalanta dà la sensazione di averne sì, ma non più di tanto. Gasperini ne cambia due, poi saranno tre buttando dentro anche Muriel, niente meno che per Zapata. I due nuovi, Gosens e Malinovskij, sostengono l'asse della squadra ma non lo inclinano verso la vittoria. Cinque minuti di Zapata e Atalanta a riprendere colore. Muriel e poi Gosens e poi Toloi in un modo o nell'altro ci provano in sequenza. Ma al minuto 35 sono loro quelli a tirare in porta e al minuto 40 sono ancora loro che attaccano.

    E' un braccio di ferro, anzi uno stallo a tre tra le due squadre e il cosiddetto "episodio". Minuto 41, bel tiro di Malinovskij che va fuori di pochi centimetri e subito dopo Gomez che il portiere ucraino la para. Pochi centimetri, quelli che mancano di stoffa all'Atalanta. Tanta stoffa in campo, in testa, nelle gambe. Ma non basta a fare un abito Champions. Neanche fosse pareggio. Ma non sarà pareggio.

    Arriva la punizione immeritata ma in qualche modo non sorprendente: più o meno tutti avanti al minuto 95 a cercare di vincere e gli ucraini recuperano palla, vanno veloci e precisi, Solomon fa 2-1 per lo Shakhtar su una difesa atalantina esausta. Peccato, davvero spiace. Diciamo la verità, quando è Champions si tifa anche contro. Contro le italiane se l'italiana che gioca non è la tua squadra. Si tifa a turno (non tutti ma tanti) contro Napoli, Inter, Juventus (e Roma e Milan se in Champion ci sono). Questa è la verità e il tutti tifano per tutte le italiane è una cortese bugia. Ma stasera il tifo contro Atalanta era assoluta eccezione davanti ad ogni televisore. Peccato, spiace davvero ma è quasi sentenza: Atalanta, tanta stoffa ma non basta per un abito da Champions.


    IL TABELLINO

    Atalanta-Shakhtar Donetsk 1-2 (primo tempo 1-1)


    Marcatori: 28' p.t. Zapata (A), 41' p.t. Junior Moraes (S), 50' s.t. Solomon (S)

    Assist: 28' p.t. HAteboer (A), 41' p.t. Alan Patrick (S), 50' s.t. Dodo (S)

    Atalanta (3-4-1-2): Gollini; Tolói, Masiello (23' s.t. Muriel), Palomino; Castagne, Pašalić, de Roon, Hateboer (12' s.t. Gosens); Gómez; Iličić (12' s.t. Malinovskyi), Zapata. All. Gasperini.

    Shakhtar Donetsk (4-2-3-1): Pyatov; Bolbat (48' s.t. Dodo), Kryvtsov, Matviyenko, Ismaily; Alan Patrick (24' s.t. Solomon), Stepanenko; Marlos (41' s.t. Konoplyanka), Kovalenko, Taison; Júnior Moraes. All. Castro.

    Arbitro: Tobias Stieler (Pickel, Gittelmann; Fritz).

    Ammoniti: 15' p.t. Kryvtsov (S), 35' p.t. Stepanenko (S), 44' p.t. Ilicic (A), 45' p.t. Junior Moraes (S), 4' s.t. de Roon (A), 19' s.t. Bolbat (S), 35' s.t. Toloi (A), 47' s.t. Malinovskyi (A)

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