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  • L'azzardo di Sabatini premiato da Spalletti: Emerson si è preso la Roma

    L'azzardo di Sabatini premiato da Spalletti: Emerson si è preso la Roma

    • Francesca Schito
    Sembrava un azzardo low cost di fine mercato, una di quelle mosse necessarie solamente per allungare la rosa. Una scommessa con la firma inconfondibile di Walter Sabatini, che nella parte conclusiva della sessione dell'estate 2015 aveva deciso di portarlo a Roma per rinforzare il pacchetto degli esterni difensivi. Emerson Palmieri ha avuto un destino ben diverso da un altro arrivo analogo, quello di Norbert Gyomber. Mentre lo slovacco di origine ungherese è finito malinconicamente in prestito al derelitto Pescara, il brasiliano si è preso di prepotenza una maglia da titolare impronosticabile fino a tre mesi fa.

    LA CLAUSOLA CHE FECE INFURIARE IL PALERMO - Per raccontare la storia di Emerson Palmieri c'è da fare un bel passo indietro, fino all'estate del 2014. A portarlo in Italia non è infatti la Roma, bensì il Palermo, che se lo aggiudica in prestito con diritto di riscatto. L'annata in rosanero è tormentata da diversi problemi fisici ma Beppe Iachini vede nel ragazzo, classe 1994, potenzialità importanti. Convince quindi Zamparini: va riscattato a 1.7 milioni di euro. E' qui che la vicenda assume contorni particolari. Il Palermo chiede la dilazione del pagamento, il Santos richiama Emerson in Brasile e rilancia: per pagare a rate, Zamparini deve sborsare più soldi. La trattativa salta, è lo stesso giocatore a contattare in lacrime la società rosanero: addio Palermo. Tempo 20 giorni e sul ragazzo piomba la Roma, che lo fa arrivare a Trigoria in prestito.

    SPALLETTI VEDE OLTRE - Fino a fine gennaio, Emerson Palmieri è un corpo estraneo. Rudi Garcia gli concede 24 minuti proprio contro il Palermo, in una sfida che sembrava chiusa e che si riapre improvvisamente dal suo ingresso in campo, prima della firma definitiva di Gervinho. Gioca anche 79 minuti nella drammatica gara di Coppa Italia con lo Spezia, uno degli ultimi atti della gestione del francese. Le cose cambiano con Spalletti. Il nuovo tecnico inizia a valutarlo attentamente e gli dà fiducia anche in gare delicate: contro l'Atalanta gioca un'ora al posto di Digne, con il Torino parte titolare, lo spezzone nell'ultima di campionato con il Milan lo porta addirittura al primo gol in giallorosso. Nel frattempo, però, Emerson ha trovato un altro ruolo: a Spalletti non dispiace quando può agire in zona offensiva.

    LE DIFFICOLTA' E L'ESPLOSIONE
    - Sul ragazzo, nel frattempo, inizia a crescere l'interesse del Genoa, che vuole consegnare a Juric un esterno duttile, in grado di agire sia a centrocampo che in avanti nel 3-4-3 tanto caro al nuovo tecnico. Ma Spalletti non vuole perderlo e la Roma negozia il rinnovo del prestito con il Santos, stavolta con obbligo di riscatto: 2 milioni di euro alla dodicesima presenza. Inizialmente sembra una clausola messa solamente per accontentare i brasiliani, a conti fatti è l'ennesimo colpo di mercato della Roma. Emerson scende in campo nel doppio match con il Porto, valido per l'accesso alla fase a gironi di Champions League. Al Dragao deve fare il terzino sinistro dopo il rosso a Vermaelen e infila due falli da rigore nel giro di pochi minuti, anche se l'arbitro rileva solo il secondo. Nell'incontro dell'Olimpico, di minuti, ne gioca solamente nove, facendosi buttare fuori al 51' dopo aver rilevato Paredes. Spalletti inizia a dosarlo in campionato, torna titolare il 23 ottobre contro il Palermo, addirittura da terzino destro a causa dell'emergenza. Ma la svolta della stagione è il derby. Il tecnico passa al 3-4-2-1, Emerson Palmieri si prende la fascia sinistra sapendo di avere le spalle più coperte e non esce più: nove partite consecutive da titolare, una spinta costante sulla corsia, fino all'ultima prova, maiuscola, contro la Fiorentina. Ora la Roma ha un tesoretto in più: quei due milioni di euro si sono rivelati un affare.

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