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  • L'entourage di Olinga replica a Romei: 'Non screditiamo la Samp, ne salvaguardiamo il nome'

    L'entourage di Olinga replica a Romei: 'Non screditiamo la Samp, ne salvaguardiamo il nome'

    • Lorenzo Montaldo
    E' tutt'altro che vicino alla conclusione l'ormai arcinota vicenda tra Eto'o, Olinga e la Sampdoria. Anzi, il botta e risposta tra l'entourage del giovane giocatore camerunense e la Sampdoria si arricchisce di nuovi capitoli.

    La Gardi Management, rappresentanti del protetto di Eto'o, aveva recentemente pubblicato il contratto tra Sampdoria e Apollon per Olinga. Puntuale era arrivata la replica dell'avvocato Romei ("Il contratto non andò in porto perchè non venne trovato l'accordo economico, la Samp offriva 70mila euro, l'entourage di Olinga ne chiedeva 400mila. E' in atto un tentativo di screditarci").

    Oggi è arrivata un altra replica della Gardi Management, che tramite Twitter ha diramato un comunicato stampa proprio per replicare alle affermazioni di Romei: "Preso atto  delle dichiarazioni del 15.04 u.s. rese dall'Avv.Antonio Romei per conto di U.C.Sampdoria innanzi al Secolo XIX, si rende necessario smentire il contenuto posto che, sulla base dei documenti a disposizione, e diversamente da quanto riferito, risulta pacifico l'accordo intercorso sul trattamento economico del giocatore Fabrice Olinga".

    Insomma, una smentita nei confronti di quanto affermato dal club blucerchiato: "Non mi corrisponde dunque al vero quanto asserito dalla dirigenza di U.C.Sampdoria. A maggior riprova e innanzi ad ulteriori (infondate) contestazioni, ci si rende disponibili a pubblicare la proposta pervenuta al Sig. Olinga e la sua accettazione per iscritto ove si dà atto degli importi convenuti. Infine, alla luce delle dichiarazioni dell'Avv.Romei si tiene a precisare che l'azione in corso non è volta a screditare il team blucerchiato, ma bensì a salvaguardarne il nome e la storia da episodi e condotte della sua attuale dirigenza poco consoni all'immagine della squadra e tali da pregiudicare, oltre ai diritti dei miei assistiti, la buona fede della tifoseria che merita invece di conoscere la verità dei fatti"

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