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L'ex CT su Ramsey: 'Juve, è al top! Ma occhio al ruolo'
ARRABBIATO - "Dovrei essere arrabbiato un po' con lui... (ride ndr) Io ho esordito nel Cardiff nel 1965 a sedici anni: avevo il record del più giovane gallese di sempre poi è arrivato lui e mi ha battuto per un paio di settimane. Ovviamente scherzo, sono molto felice sia andata così. Poi I'ho cresciuto da ct del Galles: allora serviva sangue fresco come il suo e quello di Bale".
STELLA - "Non so ancora se sia una star, di certo è un talento. Per il momento gioca in una grande, tra poco giocherà in una grandissima squadra. Questo dice molto del valore, anche se non ho capito quale sia la migliore posizione. È il punto che la Juve deve chiarire da subito".
DISCIPLINA - "Non so se Aaron sia disciplinato a sufficienza per stare davanti alla difesa, magari in un centrocampo a due. E non sono sicuro che segni abbastanza per essere vicino alle punte. Quindi, è meglio che stia in un centrocampo a tre con la possibilità di inserirsi o, forse, nei tre dietro all'attaccante. In realtà, nel calcio moderno devi saper fare tante ccse. E lui è un giocatore moderno".
CON CR7 - "È una occasione unica, da sfruttare per crescere e migliorare, Una fortuna per un ragazzo molto sfortunato. Ricordo il sabato in cui si fece male contro lo Stoke nel '10: io lo aspettavo in nazionale e sono rimasto di sasso davanti alla tv. Ci mise 9 mesi per tornare, ma cosi ha forgiato il suo carattere. È cresciuto un po' alla volta, ora a 28 anni è al top, pronto a esplodere".
ARSENAL - "È anche questo il calcio moderno: gli agenti controllano tutto e i giocatori vogliono decidere da soli. Per gli allenatori non è semplice: come farà Emery da qui a fine anno? In questo sistema, però, la Juve si inserisce benissimo e ha preso tanti giocatori di livello a parametro zero come Can e Khedira. Poi c'è che un grande talento come Pjanic e Matuidi, un campione del mondo: il reparto è ottimo".
LA SCELTA DELLA JUVE - "Nessuno può dubitare del suo talento: penso che la Juve lo voglia non solo perché arriva gratis. Meglio per lui inserirsi nella prossima stagione. In ogni caso, per tanti gallesi è un orgoglio se andasse nella squadra dell'immenso John Charles".
RAPPORTO CON CHARLES - "Il giorno del mio debutto, c'era lui in campo. Ero solo uno scolaretto e il pomeriggio mi insegnava come colpire di testa. Poi mi raccontava storie meravigliose di lui, di Sivor e del saggio Boniperti. Una volta, quando giocavo nel Liverpool mi disse: 'Si, bravi tu e Keegan, ma io e Omar eravamo migliori...'. Per me è il più grande di sempre. Sì, più grande di CR7".