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  • Renato Buso: 'Speriamo di trovare una Fiorentina distratta'

    Renato Buso: 'Speriamo di trovare una Fiorentina distratta'

    • L.C.
    In mezzo alla doppia sfida europea contro la Juventus, la Fiorentina deve spostare attenzioni ed energie sul Chievo Verona. Una sfida di campionato fondamentale, per tenere vivo il sogno di raggiungere il terzo posto. Niente distrazioni, dunque, anche se probabilmente un po’ di turn over sarà attuato da Vincenzo Montella. Per parlare del match del ‘Franchi’,il settimanale Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Renato Buso. Fino a qualche anno fa parte integrante della famiglia viola (prima da giocatore e poi come allenatore di Allievi Nazionali e Primavera), oggi collaboratore tecnico di Eugenio Corini al Chievo. Dunque siederà sulla panchina del ‘Franchi’ da avversario.
    Buso, partiamo dal Chievo. Come sta la squadra?
    «Stiamo abbastanza bene, ci giochiamo la salvezza e quindi per noi ogni partita è una battaglia da qui alla fine del campionato. Dobbiamo cercare di fare risultato su ogni campo, perché poi la corsa salvezza si deciderà sulla base di pochi punti, anche un solo punticino in più può fare la differenza».
    La Fiorentina è il vostro prossimo avversario. Vi aspettate una squadra stanca ed un po’ deconcentrata dalla doppia sfida europea con la Juventus?
    «La Fiorentina ha una qualità enorme ed in questo momento sta pagando i tantissimi infortuni e l’assenza di Borja Valero. Neanche la Juventus può regalare tanti giocatori così importanti agli avversari, figuriamoci la squadra viola. Non nego che il ritorno di Europa League contro la Juventus possa togliere qualche energia nella partita contro di noi. Anzi, diciamo che noi ci speriamo in un pizzico di distrazione… (ride, dnr). Per noi sarebbe fondamentale, potremmo giocarci la partita in un modo a noi congeniale. In una gara in mezzo a due partite contro la Juventus gli equilibri potrebbero anche cambiare».
    All’andata fu Cuadrado l’uomo decisivo. E’ lui quello che temete di più?
    «Si, naturalmente. E’ quello che salta sempre l’uomo e può fare la differenza. Anche lui nell’arco del campionato ha avuto delle pause, ma secondo me lui, Rossi e Borja Valero sono i veri top player della Fiorentina. Bisogna avere maggiore accortezza quando si affronta Cuadrado, serve una partita straordinaria di chi dovrà affrontarlo. Ma se bastasse solo parlare sarebbe troppo semplice. E’ sempre il campo che parla alla fine».
    Lei è stato il primo ad allenare Ryder Matos. Come giudica la sua stagione? Il brasiliano rende meglio da punta centrale o da esterno?
    «Ha giocato da prima punta per la necessità della Fiorentina, ma io vedo che va sempre a spostarsi sulla sinistra per cercare spazio. E’ nelle sue caratteristiche, ha gamba ed ha forza per giocare in quella posizione di campo e lo testimoniano anche i rigori che si è procurato in Europa League. E’ un ragazzo che si affaccia al calcio importante ed ha fatto dei miglioramenti. Montella è bravissimo ad inserirlo gradualmente, lui deve essere altrettanto bravo a sfruttare quelle occasioni che gli vengono concesse».
    Quando allenava la Primavera della Fiorentina, avrebbe scommesso su di lui o su qualche altro giocatore per un approdo così rapido in Serie A?
    «Avevo una squadra molto forte. Davanti giocavamo con Matos, Carraro, Acosty ed Iemmello e per me erano giocatori straordinari come Camporese e Fatticcioni in difesa. Matos è uno di quelli su cui credevo molto, è cresciuto costantemente anche se qualche volta non lo facevo giocare. Credo ancora molto in tutti quei giocatori, anche se poi è decisiva la volontà di migliorarsi unita ad un pizzico di fortuna».
    Del Chievo faceva parte anche Acosty, che a gennaio avete ceduto in prestito al Carpi…
    «Si, ha fatto la scelta giusta e adesso sta molto bene. Lo abbiamo mandato a giocare con continuità perché ne aveva bisogno. Quando si è così giovani bisogna giocare per migliorarsi».
    La stagione viola è entrata nel vivo. Ritiene già chiusa la corsa al terzo posto? E la finale di Coppa Italia come la vede?
    «No, le difficoltà le stanno trovando tutti, non solo la Fiorentina. Il discorso non è chiuso, anche se ovviamente sarà molto difficile raggiungere il Napoli. Paradossalmente credo, però, che per la Fiorentina sia più facile vincere la Coppa Italia piuttosto che raggiungere la zona Champions League. Nella partita secca i viola hanno tutto per trionfare, mentre in campionato non dipende solo da loro, ma anche dai passi falsi degli altri».

     

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