L'Inter è stanca di Conte ma non può permettersi di cacciarlo

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L’Inter si appresta a salutare la Champions League e ai piani alti proprio non riescono a goderselo questo percorso continuamente incensato da Antonio Conte, che anche a fine gara, dopo una prestazione deludente e sconfortante, ha alzato bandiera bianca. Il tecnico salentino ha sbandierato la forza degli avversari ed evidenziato i limiti dei suoi. Nonostante contro avesse un Real Madrid decimato dalle assenze. VEDUTE DIVERSE - Un approccio comunicativo che non va giù a Marotta. L’amministratore delegato dell’Inter ha finora assecondato il suo allenatore, lo ha fatto per rispettare il patto di Villa Bellini, quello voluto da Zhang. Ma di fatto all’Inter nessuno è felice di pagare a Conte 12 milioni per sentirlo parlare di lavoro, percorso e step di crescita. All’Inter vogliono vincere, erano sicuri di aver costruito una rosa che potesse lottare in Serie A e passare almeno i gironi di Champions. Anche perché al contrario di quanto detto da Conte nella conferenza della vigilia, questo girone è tutt’altro che proibitivo, visti i dieci gol rifilati dal Borussia allo Shakhtar in due partite.
INSIEME PER CONVENIENZA - La sensazione è che Conte rimanga all’Inter perché l’Inter è schiava di Conte. Il Covid ha messo in ginocchio l’economia del calcio mondiale e Zhang non ha altri soldi per pagare Allegri e congedare il tecnico salentino. Si prosegue, dunque, con questo finto sorriso stampato in faccia. Almeno per il momento. Con Zhang e Marotta che vorrebbero alzare un trofeo e con Conte che si concentra sul percorso, chiedendo anche ai suoi di non ascoltare sirene ammalianti. Il campionato è ancora lungo, non gli mancherà il tempo per trovare altre soluzioni. Capello, per esempio, gli ha consigliato di cambiare modulo.
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Quando ho sostenuto che sia l'Inter a scendere in campo ho specificato che siano giocatori e allenatore compreso. Io so che l'Inter manca di equilibrio e sarebbe piú forte se fosse equilibrata e nel mio discorso ti ho voluto indicare perché manca di equilibrio e per quale motivo quando c'era Sensi la squadra fosse piú equilibrata. È giusto quello che dici sulla squadra piú corta anche in fase di palleggio ma l'allenatore può dare l'impostazione, la qualità del palleggio dipende dai giocatori. Una squadra con il solo Brozovic ad impostare non può avere neanche minimamente la capacità di impostazione di una squadra con Bonucci, Pirlo, Pogba, Giovinco e Vucinic. Se fosse stato facile impostare l'azione senza giocatori di qualità non sarebbero servito a niente giocatori come Pirlo e Bonucci, e Pogba sarebbe stato forte solo per la fase offensiva. L'Inter giocando corta con i giocatori che ha rischia di perdere molti palloni nella sua metà campo. Una squadra con poca qualità tra difesa e centrocampo é meglio che lancia il pallone piuttosto che tenerlo troppo perché i giocatori dell'Inter farebbero molti piú errori facendo quello che facevano i giocatori della Juve. I giocatori vanno sfruttati per le caratteristiche che hanno e non si può pensare che una squadra scarsa dal punto di vista tecnico inizi a palleggiare con qualità solo perché l'allenatore l'ha impostata in quella maniera. Nessun allenatore riuscirebbe a dare un palleggio qualitativo a quest Inter. Conte ha iniziato con un gioco equilibrato l'anno scorso con Sensi che era fondamentale, perso Sensi sono arrivati diversi risultati negativi proprio per via delle difficoltà di palleggio e di rifinitura, si sperava che Eriksen fosse una soluzione valida ma sicuramente non é stato cosí ed allora conte ha deciso di cambiare lo schieramento. Conte é consapevole di aver tolto equilibrio alla squadra e sicuramente vorrebbe tornare a puntare sul suo sistema ma ha bisogno di quei giocatori che glielo possano permettere. Senza quei giocatori nessun allenatore riuscirebbe a cambiare le cose. Senza determinati giocatori si può dare solo un po di solidità alla difesa togliendo però molto alla fase offensiva.
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