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  • La 10 e il ruolo 'alla Nainggolan': è Joao Mario la vera scoperta di Spalletti

    La 10 e il ruolo 'alla Nainggolan': è Joao Mario la vera scoperta di Spalletti

    • Alessandro Cosattini
    Luciano Spalletti durante la conferenza stampa di presentazione all’Inter era stato un buon profeta. “Joao Mario? Parliamo di un calciatore offensivo in grado di giocare tra le linee, bravo a offrire ottime soluzioni. A Roma, per esempio, cambiai ruolo a Pjanic e Nainggolan: il primo più indietro, il secondo più avanti. Poi conta anche la disponibilità del ragazzo, a volte si può anche stare fuori. Al netto degli ultimi risultati, qualcosa bisogna cambiare”. Quella che era solo un’ipotesi, ora sta diventando realtà col passare delle amichevoli estive. Il nuovo allenatore nerazzurro, dopo aver provato in allenamento il portoghese nei due davanti alla difesa e sulla trequarti non ha avuto alcun dubbio: Joao Mario può ricoprire il ruolo che a Roma era di Radja Nainggolan, ovvero incursore alle spalle della prima punta nel 4-2-3-1. La posizione che, tra l’altro, Joao Mario ha occupato nella sua esperienza allo Sporting Lisbona e in parte con la nazionale portoghese. 

    IN CERCA DI RISCATTO - Arrivato per oltre 40 milioni di euro dopo l’Europeo vinto col Portogallo, Joao Mario ha faticato a incidere nel campionato italiano durante la prima stagione con la maglia dell’Inter. La cifra spesa da Suning per strapparlo alla concorrenza inglese aveva creato grandi aspettative nel popolo interista. Al momento, però, sono rimaste sono in parte soddisfatte. Trenta presenze nella passata stagione e tre gol in campionato, condite dal “caso” dell’ultima giornata, la fuga dalla panchina durante la gara con la Lazio insieme al compagno e amico Gabigol. In vista della nuova stagione, però, la panchina può diventare un lontano ricordo per il portoghese. In amichevole Joao Mario è sempre stato uno dei più positivi, a partire dalla gara col Norimberga fino all’ultima col Bayern Monaco. In mezzo lo splendido assist realizzato col Lione dopo la prova tra luci e ombre contro lo Schalke 04. Luci e ombre, proprio così si possono riassumere i primi 12 mesi di Joao Mario in nerazzurro. 

    RUOLO ALLA NAINGGOLAN - Sprazzi di Joao Mario si sono intravisti nella scorsa stagione con Frank de Boer prima e Stefano Pioli poi, ma con Luciano Spalletti la musica è già cambiata per il portoghese. La posizione sul campo è chiara: trequartista alle spalle della prima punta Eder, visto l’infortunio di Mauro Icardi. Joao Mario sfruttando la sua capacità di inserirsi senza palla riesce a trovare spazio tra l’attaccante e i due esterni offensivi. Una volta entrato in possesso del pallone, Joao Mario può dare sfogo a tutta la sua creatività grazie ai dribbling e alla superlativa visione di gioco. “Joao Mario come Nainggolan? Tutti i campioni hanno caratteristiche diverse ma, se sono campioni, sanno comunque far la differenza. Radja gioca più sugli strappi mentre Joao è più bravo nel palleggio e nello stretto”, ha detto Luciano Spalletti dopo l’amichevole contro il Bayern Monaco. Una prova da vero “tuttocampista”, una prova “alla Nainggolan”. 
     
    LA NUMERO 10 - Da inizio ritiro Spalletti l’ha quasi sempre piazzato in posizione avanzata, con due tra Borja Valero, Gagliardini e Kondogbia alle sue spalle. Così Joao Mario è più libero di svariare e aiuta anche più volentieri quando bisogna ripiegare. Ad incidere sul rendimento del portoghese ha contribuito anche la numero 10, la responsabilità della 10. L’anno scorso l’ex Sporting Lisbona vestiva la numero 6, quest’anno la 10. Le numerazioni non sono ancora state ufficializzate dall’Inter, ma dalla prima amichevole col Norimberga all’ultima col Bayern Monaco di Carlo Ancelotti Joao Mario ha sempre indossato la numero 10. La maglia del fantasista, la maglia di colui che crea gioco. Non in cabina di regia, ma da trequartista, dove può godere di maggiore libertà. Joao Mario sta dimostrando che i soldi spesi da Suning alla fine dello scorso agosto hanno un perché. Eccome se hanno un perché, questo Joao Mario è pronto ad essere il Nainggolan dell’Inter, seppur con caratteristiche diverse, come dichiarato da Spalletti. Rifinitore, incursore, mediano di copertura: questo è il nuovo Joao Mario, la più grande scoperta dell’allenatore dell’Inter. Finora. 
     

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