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  • La Figc ha già consegnato la 'seconda carta Covisoc'. Anche in questa, la Juve non è citata, il -15 può rimanere

    La Figc ha già consegnato la 'seconda carta Covisoc'. Anche in questa, la Juve non è citata, il -15 può rimanere

    I legali di Fabio Paratici e Federico Cherubini si sono mossi nei confronti della Figc nella serata di ieri per chiedere la cosiddetta seconda "Carta segreta Covisoc" datata 31 marzo 2021. Questa volta nessuna polemica e nessun ricorso a Tar o Consiglio di stato perché la Procura della Figc ha immediatamente assecondato le richieste degli avvocati dei due direttori sportivi (passato e presente) della Juventus. Entrambi sono stati deferiti nel processo sportivo per le plusvalenze in cui la Juventus ha subito la condanna a 15 punti di penalizzazione in classifica.

    DI COSA SI TRATTA? - La nuova carta, di fatto, contiene la comunicazione dal presidente della Covisoc Paolo Boccardelli diretta al procuratore federale Giuseppe Chiné che precedeva quella già consegnata in seguito al ricorso al Tar degli avvocati di Cherubini e Paratici. Di fatto la Juventus e i legali sostengono che queste comunicazioni anticiperebbero i tempi di inizio dell'istruttoria che ha portato al contenzioso e che di fatto renderebbero inutilizzabili per tempistiche gli atti della procura della Repubblica di Torino e che hanno consentito alla Corte d'Appello federale di riaprire il processo e rigiudicare il club bianconero.

    NON C'E' LA JUVE - Anche in questo caso, riporta la Gazzetta, così come per la carta consegnata sabato, la Juventus non è mai nominata e il presidente della Covisoc si limita a parlare di "situazioni gestionali che meritano un attento monitoraggio" in vista di "potenziali iniziative istituzionali". Una carta che si confà di sole due pagine, inviate a Chiné e per conoscenza al presidente federale Gabriele Gravina.

    IL TESTO - "Nello svolgimento delle proprie attività istituzionali la Covisoc ha da ultimo individuato situazioni gestionali che, a proprio avviso, meritano un attento monitoraggio e ciò anche nella prospettiva dell’adozione di potenziali iniziative istituzionali da parte dei competenti organi della Figc. Si tratta, infatti, di situazioni che presentano tratti concettuali ed operativi idonei ad incidere sui fondamentali dei bilanci delle società sportive professionistiche (e quindi mediatamente sull’equilibrio economico e finanziario delle stesse) e che iniziano a presentarsi con frequenza statistica non trascurabile ed in maniera sufficientemente generalizzata. Faccio riferimento, in particolare, alle operazioni di compravendita di calciatori le quali, pur concluse per prezzi significativi, comportano flussi pecuniari assai più contenuti (se non nulli) in quanto sovente le reciproche posizioni di credito e debito sono regolate dai club a mezzo di compensazione. Non è di certo il ricorso ex se all’istituto disciplinato dall’art. 1241 e ss. del codice civile a destare l’attenzione della Covisoc: al contrario, è la possibilità di ricorrere alla compensazione allo scopo di minimizzare (se non elidere) i flussi pecuniari reciproci fissando, al tempo stesso, prezzi di compravendita dei singoli assets su basi economiche di cui non sempre i fondamentali aziendali traspaiono in modo palese ed intelligibile. Il che, ovviamente, determina una certa (non auspicabile) opacità informativa che rischia di risultare viepiù significativa in presenza di eventuali operazioni fra parti correlate".

    TRADING DI CALCIATORI - "In tale ottica la Covisoc ha effettuato un’analisi (riferita agli ultimi due esercizi) circa gli effetti sui bilanci di periodo delle società di talune operazioni di compravendita di calciatori. L’analisi mostra quindi (in termini generali) come il cosiddetto trading dei calciatori realizzato dalle società sportive professionistiche - pur avendo garantito copiose plusvalenze idonee a sostenere gli aggregati patrimoniali - abbia generato pochissima liquidità. Tale fenomeno, ad avviso della Commissione, non può che destare attenzione perché rende difficile apprezzare la reale corrispondenza fra i prezzi convenuti per le singole operazioni, da un lato, ed il reale valore di mercato degli atleti, dall’altro lato".

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