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  • La Germania infligge una lezione alla peggiore Italia della gestione Mancini. Punteggio meno pesante della batosta

    La Germania infligge una lezione alla peggiore Italia della gestione Mancini. Punteggio meno pesante della batosta

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Lezione di calcio della Germania, 5-2 alla peggiore Italia della gestione-Mancini. Più che una sconfitta, una umiliazione. E’ stato terribile per noi a Mönchengladbach, la Germania ci ha sbriciolato, disponendo degli azzurri a suo piacimento. La palla non si è quasi mai staccata dai piedi dei tedeschi che sono arrivati al 45' sul 2-0 e c’è andata bene. Sono stati superiori in tutto e per tutto, tecnicamente, tatticamente, fisicamente, atleticamente. Non c’è stata partita. Nel primo tempo la Germania ha sfondato a sinistra con uno schema così evidente che gli azzurri non sono mai riusciti a neutralizzare: lancio del difensore centrale Süle per il terzino sinistro Raum, mai seguito da Politano, così Calabria era costretto ad allargarsi, la linea difensiva si sfilacciava e i tedeschi si infilavano leggeri e felici nella nostra area.

    GOL TROPPO FACILE - Ci siamo illusi, dopo pochi minuti, che il nostro attacco in miniatura potesse sorprendere la difesa dei giganti. E’ successo quando Neuer ha fatto una parata decisiva su Raspadori lanciato in area piccola da un cross di Politano. Appunto, un’illusione. Perché da quel momento, l’ottavo minuto, siamo usciti dalla partita. La Germania ha segnato cento secondi dopo con una variazione al tema classico: lancio di Süle ma per Werner (controllato debolmente da Mancini) che si era spostato a sinistra, tocco per Raum (controllato debolmente da Calabria), cross, Kimmich (non controllato da Barella) libero in piena area ha stoppato e concluso fra le gambe di Donnarumma. Davvero tutto troppo facile per i tedeschi, tutto troppo sballato per gli azzurri.

    SOLO GERMANIA - L’attacco dell’Italia formato da Politano, Raspadori e Gnonto arrivava a 5,13 metri, quello dei tedeschi (Muller, Sané e Werner) a 5,48. Impossibile competere. Non abbiamo mai avuto la possibilità di attaccare, di giocare, ma nemmeno di difendere con ordine. Siamo stati sopraffatti. Non era questione di calcio verticale o calcio orizzontale, per l’Italia non c’era proprio calcio. Al 25', la Germania aveva già il 71 per cento di possesso palla ed è andata avanti così fino alla fine. Donnarumma ha evitato la disfatta già nel primo tempo con le parate su Hofmann, Sané e Werner.



    E POI IL CT... -  A 2 minuti dalla fine del primo tempo si è fatto male Bastoni, problema alla caviglia, e davanti alla panchina stava per entrare Luiz Felipe, il nono debuttante del mese di giugno. Però non è uscito Bastoni, che zoppicava un po’, è uscito Politano perché Mancini voleva cambiare modulo pochi minuti prima dell’intervallo, passando alla difesa a tre. Ma perché tanta fretta, tanta eccitazione? Perché non aspettare la fine del primo tempo e, negli spogliatoi, fare i cambi, riordinare le idee e modificare il sistema? Quando il gioco è ripreso, Bastoni, che non stava benissimo, ha spinto in area Hofmann, rigore e 2-0 di Gundogan.

    11 DEBUTTANTI - A inizio ripresa Mancini ha completato il giro degli esordienti in questa Nations League formando una squadra intera: 11 debuttanti. Dopo Luiz Felipe, dentro anche Scalvini (centrale di centrocampo) al posto di Frattesi e Caprari in attacco al posto di Raspadori. I primi minuti del secondo tempo ci hanno illuso come quelli del primo tempo. Poi la Germania ci ha disintegrato. Non abbiamo capito più nulla della partita, i tedeschi erano ovunque. Gundogan dettava legge, Raum ci stava asfaltando a sinistra. Il 3-0 di Müller (ancora dopo attacco e cross di Raum) dopo 6 minuti, il 4-0 di Werner poco dopo su splendida azione Müller-Gnabry, il 5-0 ancora di Werner dopo la classica “donnarummata”, con palla regalata a Gnabry e da lì all’attaccante del Chelsea. Distrutti. Mancini con lo sguardo perso nel vuoto, gli azzurri sbriciolati sul campo, con una maglia che su quelle fragili spalle sembrava di piombo. A quel punto la Germania era soddisfatta e si è fermata.

    IL GOL PIU’ GIOVANE - Meno male, perché così siamo riusciti a segnare con Gnonto che, in una serata da tregenda, si è portato a casa un record particolare: è stato il più giovane a segnare un gol in Nazionale, il primato precedente era di Nicolé. E poi, sull’ultimo calcio d’angolo battuto da Dimarco all’ultimo minuto di recupero è sbucata sul primo palo la testa di Bastoni e siamo arrivati al 5-2. Il punteggio è sembrato meno pesante, la batosta no, è rimasta pesantissima.

    :(actionzone)

    IL TABELLINO

    Germania-Italia 5-2

    Marcatori: 10’ Kimmich, 45’+3 Gundogan rig.; 51’ Muller, 68’, 69’ Werner, 78’ Gnonto, 90’+3’ Bastoni

    Germania (4-2-3-1):  Neuer; Klostermann, Sule (85’ Tah), Rudiger, Raum; Gundogan (87’ Stach), Kimmich; Hofmann (63’ Gnabry), Muller (75’ Musiala), Sanè; Werner (75’ Nmecha). Ct. Flick

    Italia (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Mancini (78’ Scamacca), Bastoni, Spinazzola (65’ Dimarco); Frattesi (45’ Caprari), Cristante, Barella; Politano (43’ Luiz Felipe), Gnonto, Raspadori (45’ Caprari). Ct. Mancini

    ARBITRO: Istvan Kovacs (Romania).

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