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  • La Juventus diventa un film, tutti i segreti e i retroscena

    La Juventus diventa un film, tutti i segreti e i retroscena

    • Nicola Balice

    Un film da vedere. Non solo per tutti i tifosi juventini ma anche per tutti gli altri tifosi”. Con queste parole Lapo Elkann, produttore esecutivo, ha introdotto la premiere del docu-film “Bianconeri. Juventus story”, nei cinema dal 10 al 12 ottobre in circa 300 sale. E non si può fare altro che dargli ragione, perché in questo percorso del binomio Juventus-Famiglia Agnelli c'è molto da capire e magari da imparare: forse non tanto per i tifosi, quanto per tutte quelle proprietà in arrivo da ogni parte di un altro mondo, che tra un milione e l'altro rimangono colpevolmente fredde e distaccate dalla realtà che vanno ad acquisire, in termini di storia, anima e passione. Anche i Berlusconi e i Moratti stanno passando, gli Agnelli sono rimasti.

    IL FILM - Un film che parla sì di Juve e della famiglia Agnelli, ma che lo fa attraverso tutti quei valori che, piaccia o no, hanno reso la società bianconera per distacco la più vincente in Italia attraverso testimonianze dirette e ricostruzioni, in un gioco di filmati e immagini fotografiche particolarmente suggestivo sotto la regia di Mauro e Marco La Villa. Un film che parla della piacevole ossessione iniziale per il raggiungimento di quelle stelle ideate da Umberto Agnelli, fino alla battaglia legata a quella pesantissima ancora oggi condotta da Andrea Agnelli. Si parla di Juve e della famiglia Agnelli, con l'Avvocato a interpretare il ruolo di protagonista indiscusso: dall'acquisto di Platini alla scalata al tetto del mondo, dalla prima alla seconda stella, dal dominio totale agli anni di crisi con l'avvento del Milan di Berlusconi e l'inserimento nel duello dell'Inter di Moratti, fino al ciclone Calciopoli e alla battaglia per quella terza stella conquistata sul campo e poi nell'albo d'oro. Si racconta la Juve attraverso la voce dei protagonisti: calciatori, allenatori. Soprattutto attraverso la voce della famiglia Agnelli: interviste di repertorio di Gianni e Umberto, parole esclusive di Andrea Agnelli, Ginevra, Lapo e John Elkann. Testimonianze che portano il costante intreccio tra i successi della Juve e la ricerca di questi nel tempo ed una proprietà unica in Italia perché rimasta al timone nonostante tutto, compresi i tormenti interiori legati a drammi autentici come quelli legati alle premature scomparse dell'erede designato Giovanni Alberto e del fragile e controverso Edoardo Agnelli. Con quei messaggi forti e chiari in riferimento a Calciopoli, definito un uragano da Alessandro Del Piero: la battaglia contro quella sentenza sommaria continua ancora oggi, la prescrizione dell'Inter è a sua volta storia, ribadita in ogni caso la presa di distanza verso la triade e Moggi in particolare. “Era diventata una Juve arrogante” racconta Lapo, “Moggi si era montato la testa” affonda John.

    Insomma, si racconta la Juve e si spiega l'insostituibile ruolo di una proprietà tifosa e sempre presente come quella della famiglia Agnelli, con il calcio che non è l'unico argomento. Sì, un film che andrebbe visto. Piaccia o meno.


    @NicolaBalice


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