La prima Juve di Pirlo: tridente e difesa a tre. Con l'Under 23 segna Pjaca e Arthur convince. Douglas Costa c'è, Higuain no

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Sono prove di Juve. O di qualcosa che possa assomigliarle. Senza i tanti giocatori impegnati con le rispettive nazionali, senza qualche infortunato di troppo, alla fine per Andrea Pirlo la prova con l'Under 23 è servita per chiudere la settimana cercando risposte più dai singoli giocatori che non in ottica di meccanismi. I messaggi più importanti arrivano da Arthur, già in palla e determinato a dimostrarsi all'altezza, carico a mille anche per come si è conclusa l'avventura al Barcellona: mentre procedono le lezioni di italiano (che hanno anche scatenato l'ironia dei tifosi sui social), sono quelle di Juve che vanno a gonfie vele. Alla fine dei sessanta minuti di gioco, due temi da trenta, è la Juve A ad aver la meglio dell'Under 23, un 1-0 firmato dal redivivo Marko Pjaca che come tanti compagni in attesa della chiamata giusta dal mercato si gioca le sue carte agli ordini di Pirlo. IN CAMPO – La Juve è scesa in campo con un 4-3-3 in fase di non possesso poi capace di diventare un 3-4-3 in fase di sviluppo del gioco. Pochi i centrali di ruolo, c'era il solo Daniele Rugani tra Danilo e Mattia De Sciglio con Juan Cuadrado padrone della fascia destra. A centrocampo Rodrigo Bentancur e Weston McKennie ai lati di Arthur, vertice basso più che regista. E davanti spazio ad Aaron Ramsey, Pjaca e Douglas Costa. Da qui anche le buone notizie dall'infermeria, con il gallese e il brasiliano ormai recuperati. Mentre non si sono visti Sami Khedira e Gonzalo Higuain, fuori dal progetto e in attesa di trovare un'intesa con la società per la risoluzione del contratto.
Bel ragionamento da perdente antisportivo, complimenti.... negli ultimi dieci anni abbiamo vinto tanto meritando ogni singolo successo. Ma, immancabilmente, c'è gente come te che non riesce ad ammettere una evidente superiorità e si attacca alle congiure di palazzo....
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