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  • La Rai oscura il miracolo di Sant'Antonio

    La Rai oscura il miracolo di Sant'Antonio

    Dicevano che Antonio Cassano non lascia mai l’impronta quando la partita si fa battaglia, eterno cartone animato, con quelle scarpe fosforescenti da pantera rosa, pronto a scomparire all’ora di cena. Come i bambini. Stavolta lo lascia, il segno, accidenti se lo fa. Anzi, di più: ribalta il duello, con l’Italia sotto, proprio quando devono farlo gli eroi dei fumetti. Estonia avanti 1-0, e già tutti a fare i conti del girone di qualificazione europeo, nonostante fosse il primo passo.

    Ci pensa lui, gol di testa su corner, non esattamente la specialità della casa, e uno di quegli assist (per Bonucci) come solo gli unti dal talento possono permettersi: tocchetto di tacco, appostato sul primo palo, sempre da calcio d’angolo. In una parola, «decisivo», dirà Daniele De Rossi.

    Roba da non crederci. Devono averlo pensato in molti, compresa la Rai che alla prima magia ha preferito la pubblicità. Mini spot, grossa cavolata: non segnava in azzurro da sei anni (Italia-Bulgaria, Euro 2004). Cesare Prandelli spalanca il sorriso: "Gli dico bentornato, Antonio è un esempio per tutti quelli che vogliono arrivare in Nazionale, perché ha lottato per tornarci".

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