Calciomercato.com

La Roma vince a fatica grazie a Perez: ora deve giocare, ma il fischiato Pellegrini è un problema

La Roma vince a fatica grazie a Perez: ora deve giocare, ma il fischiato Pellegrini è un problema

  • Mino Fuccillo
    Mino Fuccillo
Dei tre problemi strutturali che ha, la Roma nella sera di Europa League uno lo ha risolto da sola: il problema degli esterni di attacco. Lo ha risolto, non è dato sapere quanto momentaneamente, con la scelta e sull'asse Perotti-Carles Perez. L'asse, il binomio su cui la Roma ha vinto la partita. Faticosamente, molto faticosamente ma l'ha vinta.

Perotti-Perez invece di Kluivert-Under. Perotti-Perez, cioè qualcosa di più concreto dell'eterna terra di mezzo, del pianeta gassoso su cui abitano e giocano Kluivert e Under (l'olandese comunque meno peggio del turco). Entrambi giocatori stabilmente mezza partita sì e mezza partita no. Compiutamente incompiuti.

Perotti e Carles Perez esterni d'attacco sono bastati per il Gent, Non è detto possano bastare in campionato. Non è detto neanche possano bastare per il ritorno in Belgio. Ma sono un tentativo, concreto, di affrontare e risolvere uno dei problemi strutturali della Roma.

Gli altri due problemi che ha la Roma se li tiene, nessuna soluzione in vista. Solo che stasera il Gent alla Roma li ha risparmiati, forse contando di farli pagare al ritorno.

Problema strutturale della Roma quello irrisolto del difendersi sulle corsie laterali. Né Kolarov, né Santon, né Spinazzola, né Florenzi quando c'era, figurarsi Bruno Peres...Praticamente mai la Roma ha difeso bene sugli esterni (con contraccolpi ovvi su tutta la difesa). Non da ieri, ma dall'inizio della stagione. Kolarov, Spinazzola, Santon, Florenzi...quando giocavano bene giocavano all'attacco, bene in difesa quasi mai. Anche nella sera di Coppa, anche col Gent, solo che il Gent non aveva la forza, la voglia, il progetto di approfittarne.

E il terzo strutturale problema della Roma: le uscite dal basso senza perdere palla e senza sprecarla. A chi darla la palla in uscita dalla difesa, a chi che abbia piede e visione per fare di quella palla un'azione? Diawara a un certo punto del campionato era quell'uomo. Diawara è infortunato non si sa per quanto. Cristante e Veretout non sono uomini per quella bisogna. Dirlo non è bocciarli, ma quello di creare gioco non è il loro mestiere. Ma la Roma la palla in uscita dalla difesa la consegna quasi in esclusiva a Cristante che ne fa quel che può.

Problemi strutturali, almeno due su tre, che dopo questa vittoria sul Gent la Roma si tiene più o meno tal quali, forse perché soluzione dentro la rosa disponibile non c'è. Ma una vittoria non è mai solo un brodino ricostituente. Una vittoria è una lezione e un'occasione. La partita di lezioni ne ha date tante e chiare.

Prima decina di minuti di non molto, poi errore di palleggio del Gent, Dzeko scippa palla, serve con magnifica precisione Carles Perez che segna di bello. Quindi per altri 20 minuti la Roma si merita il gol che ha già fatto. Ma intorno alla mezz'ora la partita si inclina, la Roma si contrae, si ritrae, dietro ne combinano a ripetizione. La fine del primo tempo avendo ancora il vantaggio arriva con un evidente sospiro di sollievo.

Quindi si ricomincia con apprensione. Al minuto 10 della ripresa si soffre, già si soffre. Ogni tanto la Roma attacca ma la squadra tutta ansima, boccheggia, esita. Manca mezz'ora, mamma mia quanto è lunga ancora la partita! Al minuto 20 è quasi assedio del Gent, per fortuna il loro Depoitre si mangia il secondo dei gol che poteva fare.

Ai problemi strutturali della Roma si aggiunge, evidente, macroscopico, un Pellegrini anonimo, abulico, fuori fase. E son già tre partite che è così. Lo stadio, una parte, impietosa, lo fischia quando esce. Non è giusto ma il problema c'è. E ancora un Kolarov stanco, uno Spinazzola ad ogni minuto più confuso. Più che il Gent che potrebbe segnare, la sensazione è quella della Roma che può farsi segnare. Arrivare alla fine del tempo è un misto di ansia e incertezza e affanno. Anche se la Roma si riprende gli ultimissimi minuti attaccando, fino all'ultimo letteralmente secondo la squadra, la panchina e lo stadio temono il pareggio.

Un solo gol di vantaggio all'andata non garantisce certo il passaggio del turno, la Roma vista in Coppa non sembra portarsela,come si dice, da casa giocando contro il Lecce. Ma Roma ha vinto, la musichetta che accompagna la vittoria è risuonata, uno dei tre problemi è affrontabile, un secondo può essere risolto dai rientri quando verranno, per il terzo c'è poco da fare. Bisogna sapersi accontentare: Roma ha vinto e di questi tempi non è notizia frequente.


IL TABELLINO

Roma-Gent 1-0 (primo tempo 1-0)

Marcatori: 13′ Perez
Assist: 13' Dzeko
Ammoniti: 35′ Bezus, 65′ Smalling

Roma (4-2-3-1): Lopez; Spinazzola (69′ Santon), Fazio, Smalling, Kolarov; Cristante, Veretout; Perez, Pellegrini (79′ Mkhitaryan), Perotti (81′ Kluivert), Dzeko. All.: Paulo Fonseca.

Gent (4-4-2): Kaminski; Lustig, Plastun, Ngadeu, Mohammadi; Kums, Owusu, Bezus (74′ Chakvetadze), Odjidja-Ofoe; Depoitre, David. All.: Jess Thorup.

Arbitro: Kobakov
 

Altre notizie