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  • Romamania: con Pallotta o Friedkin, Fonseca unica certezza. Mette gli uomini davanti ai moduli

    Romamania: con Pallotta o Friedkin, Fonseca unica certezza. Mette gli uomini davanti ai moduli

    • Paolo Franci
    Come molti e soprattutto per dovere di mestiere, in questi lunghi e tormentati mesi di campionato vissuto, interrotto e poi ripreso in un modo che mai avremmo immaginato, mi sono chiesto quale fosse il livello di Paulo Fonseca. Se fosse davvero adatto al nostro calcio. Se avesse in pugno la situazione e non per suoi particolari demeriti, ma per il caos per niente calmo – giusto per citare Nanni Moretti – che regna da mesi nella Roma, tra ds licenziati e la trattativa per la cessione del club che stancamente si trascina. E quando la Roma ha infilato il trittico nero Milan-Udinese-Napoli, anche alla luce di prestazioni sconcertati, ho pensato sul serio che il timone del portoghese di fosse spaccato senza possibilità di ripararlo. E invece.

    Fonseca ha messo in campo quella che secondo me è la principale virtù di un allenatore e cioè la capacità di mettere il modulo al servizio delle qualità dei propri giocatori e non il contrario e, soprattutto, la disponibilità a cambiare idea anche tatticamente in funzione del rendimento dei singoli e della squadra. Con la mossa della difesa a tre, Fonseca ha ottenuto diversi vantaggi. Intanto, la scoperta di un Ibanez a livelli altissimi. Poi, Kolarov centrale che sta funzionando bene. Così come è assai più equilibrato e protetto il centrocampo nel quale sono salite le prestazioni di Veretout - che adesso può avvicinarsi di più alla porta per il tiro da fuori - e Diawara. Sugli esterni poi, beh, basta dare un'occhiata alle prestazione di un 'missing' di lungo corso come Bruno Peres. Ieri sera, tra l'altro e a proposito di esterni, se Spinazzola oltre al fare (gol e prestazione) non avesse disfatto (quel rigore comico) staremmo qui a parlare della quarta vittoria consecutiva, perchè la Roma ha giocato meglio e avrebbe meritato rispetto alla pallida Inter di Conte. Eppoi, Mkhitaryan in quella posizione, finalmente a posto fisicamente e arma non convenzionale al fianco di Dzeko.

    Quindi, che sia ancora Pallotta, arrivi Friedkin o chissà chi, ripartire da Fonseca sarà il primo vero punto fisso per il futuro della Roma. Eppoi, occhio, perchè c'è ancora l'Europa League tutta da giocare.

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