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    L’Atalanta è più forte della Fiorentina. Ma Italiano dalla panchina è stato premiato, Gasperini tradito

    L’Atalanta è più forte della Fiorentina. Ma Italiano dalla panchina è stato premiato, Gasperini tradito

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    L’Atalanta ha cominciato a perdere la partita nel momento in cui Gasperini aveva deciso di vincerla. Non ha sbagliato i cambi (fuori De Ketelaere, Lookman e Zappacosta), è che sono entrati malissimo i sostituti (Scamacca, Pasalic e Zortea). Mancava mezz’ora alla fine e i nerazzurri, che avevano pareggiato all’inizio di ripresa con Lookman, si sono allungati a tal punto da lasciare isolate le due punte (praticamente irraggiungibili) e da consentire alla Fiorentina di rinascere come aveva fatto già una volta nel primo tempo (da 0-1 all’1-2) e vincere una partita dura, complicata, combattuta (3-2).

    Ha deciso Kouamé (entrato per Nico Gonzalez) risolvendo di punta un flipper in area bergamasca. Ad innescarlo è stato Adopo che è stato centrato da una palla destinata ad uscire dall’area. Un mezzo infortunio per un calciatore entrato solo un minuto prima (aveva preso il posto di Koopmeiners) e che pure fino alla fine ha sbagliato passaggi o si è intestardito in dannosi dribbling prolungati (è un centrocampista, dovrebbe far viaggiare la palla con maggiore precisione).

    Dire che il pareggio sarebbe stato più equo non è una bestemmia, anche se va ribadito che Fiorentina e Atalanta hanno giocato solo per vincere, secondo consolidata filosofia degli allenatori. Nonostante i cinque gol, ho qualche esitazione a definirla una bella o spettacolare partita, visto che nel primo tempo è stata attraversata da lunghe pause e da un ritmo non esattamente britannico. Più viva e interessante la ripresa. I toni si sono alzati e la qualità della manovra non è mancata.

    L’Atalanta si è fatta sfilare l’iniziativa, nonostante sia andata per prima in vantaggio (20’, Koopmeiners, su assist di De Roon) e non abbia subito nemmeno un tiro in porta fino alla mezz’ora. Purtroppo per Gasperini e i suoi ragazzi, al primo errore difensivo (linea statica con difesa schierata su punizione leggibile), Nico Gonzalez è saltato più in alto di tutti, facendo torre per Bonaventura che ha protetto palla prima di scaricarla alla destra di Carnesecchi.

    Era il 35’ e, in meno di dieci minuti, i viola hanno creato un altro pericolo (tiro di Martinez Quarta deviato da Carnesecchi) e poi sorpassato l’Atalanta. Sul secondo gol subìto, l’errore più evidente è stato di Scalvini (battuto da Martinez di testa), ma quello non meno grave l’ha commesso Zappacosta che ha lasciato a Duncan la possibilità del cross. L’Atalanta, furente per l’esito che stava prendendo la gara, è uscita dall’intervallo determinatissima. Prima, e per ben due volte, Lookman ha minacciato Terracciano. Poi, al culmine di un’azione superlativa (Ruggeri, De Roon, Lookman), ha pareggiato con il centravanti, grazie ad un destro secco e violento. Italiano ha risposto ai cambi di Gasperini togliendo Nico Gonzalez e Mandragora per Kouamé e Arthur. E, due minuti prima del gol decisivo, inserendo Beltran e Biraghi per Nzola e Dodo.

    Secondo me, la rosa dell’Atalanta è nettamente più forte di quella della Viola, ma i quattro nuovi della Fiorentina hanno avuto più voglia e più fame. Carnesecchi ha dovuto sbrigare molto più lavoro che nel primo tempo (su tutto un grande deviazione per un tito di Brekalo) e la Fiorentina ha spinto con esemplare continuità. Per questo, nonostante il gol sia venuto da un rimpallo e, dunque, sia stato fortuito, alla fine la squadra di Italiano ha vinto. Non sempre è un caso anche ciò che lo sembra.

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