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  • Lazio:|Mamma li turchi

    Lazio:|Mamma li turchi

    L’urna di Nyon non ha tradito. L’ultimo ostacolo per tornare in una semifinale europea, dieci anni dopo l’ultima impresa biancoceleste firmata da Roberto Mancini, non è insuperabile per la Lazio. Giovedì 4 aprile (ore 21.05) la squadra di Vladimir Petkovic farà visita ai turchi del Fenerbahce, sette giorni dopo (stessa ora) si giocherà una qualificazione storica nello stadio Olimpico ancora vuoto per la dura sanzione decisa dall’Uefa.

    Un doppio confronto difficile, ma decisamente alla portata dell’EuroLazio ammirata in questa stagione. Fuori dall’Italia, dove pure hanno disputato un girone d’andata eccezionale, i biancocelesti hanno collezionato finora 8 vittorie, 4 pareggi e nessuna sconfitta, ruolino da record. E ora non è il momento per fermarsi. «Il Fenerbahce è una squadra forte - ha dichiarato mister Petkovic - e va rispettata, ma non è imbattibile. Anzi io l’ho già affrontata quattro o cinque volte quando ero allo Young Boys, eliminando i turchi nei preliminari della Champions League».

    Petkovic, dunque, conosce bene i pregi e i difetti del Fenerbahce, attualmente 2° in classifica nella Super Lig turca e reduce da un’ottima Europa League: i canarini hanno ottenuto l’accesso ai quarti eliminando i bielorussi del Bate Borisov e i cechi del Viktoria Plzen (capolinea per il Napoli nei sedicesimi) e ancor prima hanno dominato il girone eliminatorio dopo la bruciante esclusione dai play off Champions per mano dello Spartak Mosca. «Hanno nomi importanti in rosa - ha osservato Petkovic - giocatori con tanta esperienza come Emre, sono solidi in difesa e forti davanti. Del resto a questo punto del torneo non ci sono squadre deboli né partite semplici. Dobbiamo prepararci al calore del loro pubblico, prendere la sfida come una festa e giocare come sappiamo».

    Per la Lazio sarà importante uscire con un risultato positivo dallo stadio del Fenerbahce (riaperto dopo i due turni a porte chiuse decisi dalla Uefa per i disordini avvenuti nella gara contro il Monchengladbach, stessa cosa casualmente accaduta alla squadra biancoceleste), perché i turchi giocano bene fuori casa. In Europa League la formazione di Istanbul ha vinto 4 delle 5 partite giocate finora lontano dal proprio campo. «Il loro pubblico è un fattore importante - ha spiegato Petkovic - ma qualche volta in casa sentono la pressione mentre in trasferta sono liberi di esprimersi al meglio. Cosa penso degli altri accoppiamenti? Sono tutte partite equilibrate, anche Tottenham-Basilea, il ritorno si gioca in Svizzera. Il compito più facile, forse, è capitato al Benfica con il Newcastle».

    Per guardare alle altre squadre ancora in corsa, però, c’è tempo. Ora la Lazio deve concentrarsi sul Torino, poi ci saranno due settimane per recuperare le forze e i giocatori assenti (Klose in primis, dato l’infortunio di Floccari) e affrontare al meglio il tour de force primaverile: Catania in casa, Fenerbahce in trasferta, poi derby, ritorno contro i turchi e Juventus all’Olimpico, tutto in diciassette giorni. «La gara con il Torino è fondamentale per riprenderci in campionato - ha osservato Cristian Ledesma - poi ci sarà la sosta per ricaricare le batterie. Prima del sorteggio non avevo preferenze, ma siamo contenti di affrontare il Fenerbahce: a Istanbul troveremo un ambiente caldo, ma è bello giocare queste sfide e noi ci teniamo ad andare avanti». Soddisfatti per l’accoppiamento anche Ciani («Un buon sorteggio»), Floccari («Nei quarti un avversario vale l’altro, l’importante è continuare a far bene») e Onazi, che ha espresso la propria gioia attraverso Facebook: «Istanbul! L'Aquila vola alta nei cieli e non ha paura di nessun nemico». La Lazio è pronta per riscrivere la storia.

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