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  • Lazio: Onazi, lo manda Taribo West

    Lazio: Onazi, lo manda Taribo West

    Lo manda Taribo West. E questo spiega tutto. Il primo gol in Serie A non poteva che arrivare contro quell'Inter e in quel San Siro che, sul finire degli anni 90, caratterizzeranno le gesta del suo mentore. Del resto, nella vita e nella carriera di Eddy Onazi c'erano già stati altri segni del destino, altri episodi da predestinato. Come quella straordinaria rete segnata il 7 marzo scorso a Stoccarda in Europa League, quando il centrocampista scelse il modo più brillante e singolare per realizzare il primo gol ufficiale in biancoceleste: una cavalcata di 50 metri, chiusa con un tocco morbido a scavalcare il portiere avversario. La prima rete in campionato non poteva essere da meno: Onazi l'ha realizzata con un bolide terra-aria da 25 metri che ha letteralmente annichilito il portiere interista Handanovic. Alla squadra nerazzurra il centrocampista fece un gol simile l'anno scorso nella finale del campionato Primavera. Che però non evitò la sconfitta ai biancocelesti. Stavolta è andata decisamente meglio.

    Per la gioia del suo pigmalione Taribo West. E' stato lui a portarlo in Italia due anni fa. Lo aveva proposto a vari club, la Lazio è stata l'unica che ci ha creduto. Grazie al d.s Tare, subito persuaso delle potenzialità del giocatore, e grazie anche all'allenatore dell'epoca, Edy Reja, che diede il suo placet. Un atto di Fede, quello della Lazio, che ben si sposa con la storia di Onazi. Ed anche con quella di West. Il ventenne centrocampista biancoceleste è infatti cresciuto nel club più confessionale di Lagos, in Nigeria. Lo ha fondato un predicatore cristiano-evangelico, T.B. Joshua, proprio con l'intento di strappare i ragazzi alle tentazioni e ai pericoli della strada. Ma ha comunque fatto le cose sul serio, chiamando come tutor della società (che si chiama My People Academy) Taribo West. L'uomo giusto al posto giusto, visto che, una volta appese le scarpe al chiodo, l'eccentrico ex difensore di Inter e Milan si autoproclamò pastore pentecostale. In realtà pare che poi abbia quasi sempre privilegiato l'attività di talent-scout calcistico a quella di predicatore, ma la Fede in ogni caso non lo ha mai abbandonato.

    Una scelta di vita che è la stessa del suo pupillo. Non c'è occasione, infatti, che Onazi non ringrazi il Signore. Lo ha fatto anche dopo il gol di San Siro e spera di farlo ancora dopo il derby del 26 maggio, verso il quale è ormai rivolta l'attenzione generale di tutto il mondo Lazio. Ma la Fede in Dio ispira anche e soprattutto le scelte extra-calcistiche di Onazi. Un ragazzo senza grilli per la testa, felice di aver appena rinnovato il suo contratto con la Lazio, anche se ad una cifra non troppo alta (200 mila euro). Perché per lui il calcio e la vita sono sempre e solo gioia. Una gioia che, in campo, esprime correndo senza fermarsi mai. E, ora, segnando pure gol per niente banali.

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