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  • Lazio, Sarri: 'Mourinho? Lasciatelo fare, mi è simpatico... non so nemmeno cos'abbia detto'

    Lazio, Sarri: 'Mourinho? Lasciatelo fare, mi è simpatico... non so nemmeno cos'abbia detto'

    • Redazione CM
    La Lazio di Maurizio Sarri ha vinto due derby su due in questa Serie A, conquistando tre punti fondamentali anche nella corsa ai primi quattro posti: "Questa è sempre una partita particolare in un ambiente che ti fa capire che non è una gara normale - ha commentato il tecnico biancoceleste a fine partita a DAZN -, vincere è una gioia particolare ed è importante per i tifosi. Stiamo facendo bene, mancano due mesi di campionato e ci giocheremo le nostre carte fino alla fine".

    SUL PARAGONE CON MAESTRELLI - "Io vorrei entrare nel cuore dei laziali coi risultati ma il paragone con Maestrelli sinceramente non ci sta".

    SULLO STATO DI FORMA - "Casale e Zaccagni sono due giocatori forti, ma se non li convoca Mancini sono anche più contento almeno così possono ritornare ad allenarsi. Fa piacere se possono riposarsi un attimo. I cali di attenzione sono venuti fuori in Europa quest'anno, mentre in campionato un minimo di continuità l'abbiamo trovata".

    SU ROMAGNOLI - "Non penso sia merito mio, lui è nato per giocare e difendere come lo intendo io. Ha avuto un inserimento velocissimo nei miei meccanismi, è un giocatore evoluto. Giocando in questo modo esalta le proprie caratteristiche, ma ci siamo trovati".

    LE PROVOCAZIONI DI MOURINHO - "Non so cos'ha detto, abbiamo studiato molto le varie situazioni di gioco per fare il meglio possibile".

    L'OBIETTIVO IN CAMPIONATO - "Dobbiamo provare a dare tutto fino alla fine. La storia della Champions è stata esagerata, possiamo provarci ma non è un obiettivo mandatorio perché comunque ci sono squadre più attrezzate".

    Poi in conferenza stampa: “Lascialo fare Mourinho, lui è così. A me quasi sempre mi è simpatico. Non c’è niente da rispondergli. Abbiamo vinto il derby, siamo felicissimi e non vogliamo far polemica. L’espulsione ci ha agevolato, ma i dati dicono che avevamo in mano la partita anche prima. Mi sono raccomandato nell’intervallo di non avere fretta, di fargli correre perché prima o poi il buco per entrare si trovava”.

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