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  • Lazio, Zarate:| Genoa-Torino sul mercato di gennaio

    Lazio, Zarate:| Genoa-Torino sul mercato di gennaio

    Nuova sfida di mercato tra Cairo e Preziosi.
    Zarate: ancora Toro-Genoa.
    A gennaio l'argentino verso l'addio alla Lazio.
    Il suo agente vola ad Atene per discutere della situazione.
    (Tuttosport)


    "Zarate,così non mi piaci".
    Era deluso Petkovic. Ha cercato di non infierire con la Lazio, ha cercato di scuotere in modo garbato le alternative, ancora poco convincenti per metterlo in crisi nelle scelte. Non gli sono piaciuti Cavanda e Zarate, ma neppure gli altri che giocano meno, dal francese Ciani a Onazi e Cana, entrati nel finale al posto di Hernanes e Gonzalez. Fatale la rimonta del Panathinaikos. Buttati via due punti e la possibilità di scavare un solco, consolidando il primato nel girone di Europa League. Ma anche alcuni errori da correggere, un’altra partita chiusa soffrendo nella ripresa. E’ la solita scarsa cattiveria che non permette alla Lazio di raddoppiare e mettere in ghiaccio il risultato. Non si può sempre vincere, ci si stava abituando benone, ma anche Petkovic questa volta ha smarrito il sorriso. «Quando non vinco sono sempre arrabbiato. Mi dispiace perché un risultato non può sfumare in questa maniera. Non abbiamo dato tutto quello che potevamo, dovevamo gestire meglio la partita ed essere più produttivi nel secondo tempo» ha ammesso il tecnico di Sarajevo, condividendo tutte le analisi e le domande che gli venivano poste. E’ un signore, non ha cercato alibi e non s’è nascosto. Il brutto della Lazio è venuto fuori alla fine. «Non penso che la squadra abbia giocato solo nei primi 25 minuti. Ha avuto il possesso del pallone per quasi tutta la partita. Il problema è che dovevamo fare di più, cercare il raddoppio. Non c’è stata la voglia di chiuderla: ci è mancato il killer-instinct. Nell’ultimo quarto d’ora sono venuti fuori i greci, hanno guadagnato dei falli e dei calci d’angolo ed è venuto fuori il pareggio».


    SPRECO - Petkovic ha cercato anche di conservare il buono della serata. «Non sono contento per il pareggio, ma dobbiamo essere contenti perché anche giocando non al massimo abbiamo dimostrato di essere competitivi su un campo difficile e davanti al Panathiaikos, abituato da anni a esprimersi a certi livelli in Europa». Troppe partite con un secondo tempo poco brillante negli occhi. Era successo con Pescara e Milan, è accaduto anche ad Atene. Il tecnico di Sarajevo ha escluso ipotesi collegate alla condizione fisica della squadra. «E’ una questione di testa. Parlo dell’approccio mentale. Subito dopo aver subìto il gol di Toché, la squadra s’è ributtata avanti alla ricerca del raddoppio. Di gambe stiamo bene, sera vista la stessa cosa con il Milan dopo il secondo gol rossonero. Dobbiamo migliorare nell’attenzione, sono questi aspetti che fanno la differenza nelle partite». Manovra leziosa, scarsa cattiveria nella ricerca del raddoppio. «Si può soffrire, ma quando si arriva vicino ai sedici metri serve un’altra determinazione. Eravamo troppo fragili o troppo bravi per vincere la partita».

    MESSAGGIO - Ha perso Mauri per infortunio e ha lasciato Klose in tribuna perché non sta benissimo e va considerato in dubbio per Firenze. Così il discorso s’è spostato sulle alternative. Zarate ha fallito un’altra occasione e Cavanda nel finale è entrato in sofferenza. «E’ una lettura vostra, penso che sia uno dei motivi di analisi della partita. Ma non è colpa dell’uno o dell’altro. Mauro non mi è piaciuto, ha avuto anche sfortuna perché se entri quando gli altri pareggiano guardi tutto con altri occhi. Deve e può dare di più. Ma il discorso non vale soltanto per lui. Vale per tutti. Anche gli altri dovevano sfruttare le occasioni per mettermi in difficoltà e portarmi a cambiare in futuro». Una bocciatura chiara per diversi giocatori, ma anche uno spiraglio lasciato aperto per il futuro. Petkovic ha corretto, s’era accorto d’essere stato piuttosto duro. «Guardo al futuro, alle prestazioni sul campo. Tutti avranno altre possibilità. Ma devono dimostrare che meritano di rubare il posto agli altri giocatori oppure confermare le proprie posizioni. Io aspetto tutti i giocatori».


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