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  • Laziomania: harakiri Champions preannunciato, ma è guerra aperta con Lega Calcio e Maresca

    Laziomania: harakiri Champions preannunciato, ma è guerra aperta con Lega Calcio e Maresca

    • Alessandro De Felice

    Il manuale perfetto per auto eliminarsi dalla corsa alla prossima Champions League. Sono bastati pochi giorni per riportare la Lazio sulla Terra: il successo di mercoledì sera contro il Bayern Monaco è già passato remoto. I due schiaffi del Bologna non solo svegliano i biancocelesti dal sogno post Champions ma di fatto compromettono seriamente le possibilità per i ragazzi di Sarri di tornare tra le grandi d’Europa nella prossima stagione. Un copione già visto e rivisto in passato con il tecnico che deve fare i conti con tante assenze e scelte obbligate, pagando a caro prezzo l’impossibilità di poter fare cambi.

    HARAKIRI - Il Bologna di Thiago Motta è senza dubbio tra le migliori squadre di questa Serie A. I felsinei giocano un calcio spettacolare, come hanno dimostrato nel secondo tempo dell’Olimpico, e sono la rivelazione del campionato, ma ancora una volta la Lazio regala una partita fondamentale nel raggiungimento del proprio obiettivo alle avversarie. In un primo tempo dominato, in cui i biancocelesti hanno la colpa di non concretizzare le opportunità create, il blackout sull’asse Provedel-Luis Alberto è decisivo. La Lazio si auto confeziona il gol del pari del Bologna, regalando ai ragazzi di Thiago Motta la palla sul piatto d’argento per l’1-1. Una giocata scellerata, in cui ancora una volta viene forzata la costruzione dal basso, non tenendo incomprensibilmente conto del pressing alto degli avversari e della presenza degli avversari al limite dell’area. Il portiere biancoceleste non solo sbaglia a servire lo spagnolo, ma poi commette un clamoroso errore regalando a Fabbian il pallone da mettere sul piatto d’argento per El Azzouzi. Un episodio che cambia il corso della partita e può pesare sul risultato finale della squadra di Sarri.

    ‘SALVATE IL COMANDANTE SARRI’ - “Una Lazio applicata e determinata come quella di questa Champions avrebbe un'altra classifica anche in campionato ma fa parte tutto del pacchetto”. Così Maurizio Sarri ha spiegato i risultati altalenanti della sua Lazio, una squadra capace di passare in pochi giorni dal successo contro il Bayern Monaco al ko in campionato contro il Bologna. Il tecnico toscano deve fare i conti con tante defezioni e una rosa che va puntualmente in grande difficoltà quando si presenta il doppio impegno. Un problema già evidenziato nella prima parte della stagione, ma che la società non ha risolto a gennaio preferendo non intervenire sul mercato invece di alzare l’asticella e regalare qualche rinforzo a Sarri. Dopo un primo tempo d’alto livello, il blackout fisico e mentale nella ripresa è risultato palese, con il Bologna che ne ha approfittato. E se dal punto di vista dell’atteggiamento, una Lazio non abituata a giocare con continuità a giocare in Champions League deve crescere, sul lato della tenuta fisica la partita contro il Bayern Monaco ha chiaramente portato via tante energie. Un fattore a cui Sarri non ha potuto rimediare attingendo da una panchina non abbastanza lunga e una rosa non adeguatamente attrezzata.

    GUERRA APERTA - Senza troppi giri di parole. Ancora una volta Maurizio Sarri non le manda a dire e denuncia apertamente le scelte della Lega Serie A. “Ringraziamo sentitamente la Lega per averci teso un’altra imboscata” le parole dell’allenatore della Lazio. Dopo l’impegno importantissimo e molto dispendioso contro il Bayern Monaco, i biancocelesti scendono in campo nel ‘lunch match’ delle 12:30. Una scelta poco comprensibile, anche tenendo in considerazione il recupero di giovedì contro il Torino. Una decisione a cui risultato complicato trovare una motivazione valida.

    “ANCORA TU” -  "Sei sempre tu, Maresca”. Era gennaio 2021 quando dopo l’espulsione Antonio Conte pronunciò questa frase nei confronti dell’arbitro napoletano in occasione di un Inter-Parma. Poco più di tre anni dopo, è facile che Maurizio Sarri abbia ripetuto le stesse parole. Il secondo silenzio stampa della stagione biancoceleste vede come protagonista lo stesso direttore di gara, che fa arrabbiare ancora una volta il club capitolino, dopo la sfida contro la Juventus dell’Allianz Stadium. Certamente la Lazio ci mette del suo, tra l’errore sull’asse Provedel-Luis Alberto e un calo fisico evidente, ma due episodi in particolare meritano grande attenzione: il pestone di Fabbian, già ammonito e dunque a rischio secondo giallo, su Immobile nel primo tempo, e la gomitata di Ferguson su Cataldi al limite dell’area, entrambe non fischiate da Maresca. Altre due puntate di una saga nel rapporto tutt’altro che idilliaco tra la Lazio e l’arbitro partenopeo. E se è vero che tre indizi fanno una prova, allora la rottura definitiva è davvero ad un passo…

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