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  • Laziomania: il Milinkovic-Savic Paradox (e Lotito rischia grosso)

    Laziomania: il Milinkovic-Savic Paradox (e Lotito rischia grosso)

    • Luca Capriotti
    Roma è deserta, si rincorrono sull'asfalto cartacce e tweet su Milinkovic Savic piuttosto sballati. Avevo promesso a me stesso di non parlarne più, però giova sottolineare: il calciomercato è infinito, siderale, strano. Tutto può davvero succedere, quel che era impossibile può diventare possibile. Ad oggi, bollettino del giorno prima di ferragosto, è molto più probabile che Milinkovic firmi il rinnovo rispetto a qualsiasi altra opzione, ascesa al cielo su carro di fuoco circondato da putti vestiti con la maglia del Milan compresa. 

    Capisco i tifosi, davvero li capisco: da una parte quelli del Milan, sobillati da qualche account Twitter, si sono convinti che Milinkovic sia già tutto fatto. Dall'altra quelli della Lazio sono ridanciani, fanno gli smargiassi, ma un pochino di sudarella fredda, in quest'afa micidiale che ha abbracciato tutta sudata Roma, la sentono dietro la schiena. Si chiama febbre da calciomercato: quando passerà, un po' ci mancherà.

    Al netto della situazione Milinkovic (siamo al: tutto può succedere, ma probabilmente ad oggi resterà alla Lazio) tutto il resto concorre ad una trafila di operazioni minori che nemmeno nella noia della vacanza ci riuscirebbe di tirare su. Bisogna piazzare una serie di esuberi - nome bruttino, ma per comodità chiamiamoli così - e c'è poco tempo. Il Parma sarebbe disponibile a prenderne un paio (Di Gennaro, forse pure Basta, se si convince) per gli altri non si è capito se verranno relegati nella Gehenna (che è una specie di inferno ebraico ndr) o si alleneranno a Formello in attesa di una qualche improbabile destinazione. La speranza è che Tare faccia un miracolo e li piazzi tutti. 

    Ah, una cosa: vero, tutto può succedere, ma diciamolo subito. Se Milinkovic viene ceduto in questi ultimi giorni, qualsiasi sia il piano B, Lotito rischia di gettare alle ortiche tutto quello che di buono ha costruito negli ultimi due anni. Si potrebbe definire il Milinkovic Paradox. Ovvero: incassi più di 100 milioni, e perdi tutto. La botta sarebbe forte, fortissima, e veramente servirebbe un piano B esaltante e poderoso, altrimenti c'è il rischio che tutto il buono fatto salti in aria come le cartacce quando, a Roma deserta, una delle rare macchine di passaggio le sfiora rombando. Non è il caso, non è il momento, non è giusto. Questo va tenuto in mente, soprattutto nelle ultime, disperate ore di questo calciomercato estivo. Cerchiamo di tenerlo a mente. Non è solo un discorso tecnico oramai. Qui ci si gioca tanto, tantissimo. A nessun tifoso piace che il leader tecnico della squadra venga ceduto a 3 giorni dalla fine del mercato. Questi tifosi qui, signor Presidente, hanno già vissuto Nesta, tutto il resto sembra poco. Ma uno schiaffo in faccia, anche se poco rispetto a Nesta, resta e fa male lo stesso. Cerchiamo di tenerlo a mente. 


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