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  • Laziomania: Ok Dianconale, avrai pure ragione, ma Lotito santo no dai

    Laziomania: Ok Dianconale, avrai pure ragione, ma Lotito santo no dai

    • Luca Capriotti
    Ok, boomer. Ok, Diaconale, la puzza di giochi di potere e di soldi in questo calcio la sentiamo tutti, ma renditi conto per favore, e so che lo sai: per migliaia di persone questo Coronavirus se gli dice bene sarà "solo" un verticale cambiamento di abitudini. Ma per migliaia di persone sarà una tragedia immane, un mondo di intubati, ospedali sempre più da campo, sistemi sanitari regionali al collasso. Il calcio si doveva fermare 2 settimane fa, forse l'Italia intera doveva, altro che zone rosse. Ma è il parere di un ignorante, il mio, e non ho il dovere o il diritto di fare da capopopolo, da profeta, da portavoce. 

    UNA SQUADRA ROMANTICA - Ok, Diaconale, la realtà del calcio probabilmente è indecisa, stantia, probabilmente sta architettando per i propri interessi, contro quelli di Lotito. Ma sospetto, e lo dico con dolore ricordando tutto quello che ho scritto sopra, che non siamo nemmeno a metà del nostro percorso contro questo virus, della nostra resistenza. E siccome si tratta di una sfida individuale e personale, lo voglio dire: avrei avuto bisogno del calcio. Ma come avrei bisogno di andare a lavoro, ogni tanto lanciare un sorriso per qualche cavolata detta dai colleghi, come avrei bisogno di una festa, di vedere mia nonna e nonno e di portare mio figlio a giocare al nido. Ne ho un bisogno terribile, perché erano la mia vita quotidiana, la mia normalità. Ma la sfida che abbiamo di fronte va oltre tutto questo. Vorrei dire una cosa: questa è una lotta civile, di civiltà, di educazione, di rispetto verso il prossimo. Che viene prima di personalismi, stupidate, soldi, potere. Perfino di soldi e potere: sembra quasi assurdo scriverlo, o idealista. Ma lei ha ragione, signor Diaconale, sicuramente stanno trafficando: ma Lotito santo no, dai. Quest'immagine di un Lotito San Giorgio che combatte il Drago Inter-Juventus, rei di fare i loro interessi, non è tanto credibile no? Nel senso, se ci pensi Lotito lo conosciamo: oramai è uno di famiglia, ne sappiamo pregi, difetti, è un po' lo zio a tavola. 

    LOTITO NON E' SAN GIORGIO - Sappiamo che è il primo a guardare i suoi interessi, sappiamo che Lotito prima pensa alla sua economia, poi al suo potere, poi alla parte sportiva. E che anche questa lotta Scudetto è una lotta di potere, sappiamo che quando vince vuole stravincere. Lo conosciamo: non è un santo, nemmeno uno stinco di santo. Ma francamente, Diaconale, non ci importa: sappiamo già come ricorderemo questa Lazio. Come una specie di favola assurda, incredibile, da raccontare per ore ed ore, indelebile: bella forse ancora di più perché incompiuta, senza risultato, senza finale come certi amori. Ecco, voglio dirlo: in questo momento assurdo, mi consola stupidamente sapere che ricorderò questa Lazio come ricordo certi abbracci, certi sospiri, alcuni sguardi. La speranza di riprendere, di farcela, di continuare a vederla giocare a calcio esiste. Il realismo impone di resistere, di chiudersi in casa, di agire con estrema responsabilità, uniti, compatti, come il calcio - anche di Lotito - non ha saputo fare. La speranza di farcela, la speranza di rivederla ancora giocare, è bella da accarezzare. Ok Diaconale, avrai pure ragione, salta il campionato, saltano i diritti televisivi, demagogia, nessuno imbroglia Lotito: ma ha senso continuare a parlare di Scudetto? Oggi, seriamente? In questa emergenza drammatica? Sarò scemo io: di fronte a tutti questi interessi più grandi di noi, di fronte a questa stracciata quotidianità, io ancora spero solo di rivedere la Lazio giocare a calcio. 

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