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  • Laziomania: Questa Lazio non merita la Serie A del Coronavirus

    Laziomania: Questa Lazio non merita la Serie A del Coronavirus

    • Luca Capriotti
    Non può essere solo questo: è ingiusto. Non può essere solo la Serie A del Coronavirus, l'anno del virus, l'anno in cui tutti hanno litigato mentre fuori impazza il virus. Chiaro: chi scrive sa che in questo momento il Calcio è meno importante anche di prima, quando era già poco importante nell'orbita difforme di una vita qualsiasi. Per tutti gli altri, quello per cui il calcio è occhiata d'intesa, chiacchiera strappata, goliardia, occhi scanzonati e parole al vento, per tutti loro questo è ingiusto. Prima tutta questa manfrina ridicola sulle porte aperte - ovviamente per il budget e l'immagine - o chiuse, o socchiuse, con la salute dei tifosi sbandierata ma poco considerata. 

    LA LAZIO NON MERITA QUESTO - Ma tanto, della salute del tifo italiano, importa poco da sempre a tutti, se non come simpatica scenografia e simpaticissima voce di bilancio. Non è giusto che questo campionato sia già diventato, verrà ricordato come "quello del coronavirus". Andrà così, ma è profondamente ingiusto. E lo dico in maniera puerile, ridicola, incurante di cose ben più importanti: d'altra parte, quando si ama, si è un po' scemi. La Lazio meriterebbe di meglio: meriterebbe una lotta scudetto non inquinata, non manovrata, senza politiche calcistiche a spandere puzzi orrendi. Meriterebbe campo, tanto campo, e non queste 2 settimane di attesa forzata. Meriterebbe che si parlasse della classe di Luis Alberto, della forza di Milinkovic, dei gol a raffica di Immobile. E invece, come andrà andrà, questo campionato probabilmente è già inquinato. 

    UN NUOVO OBIETTIVO - Ha già qualcosa di sbagliato, ed è un maledetto peccato, una maledetta ingiustizia. Una cosa sicuramente poco rilevante, rispetto a tutto il resto. Ma sono le piccole ingiustizie a cuocere di più cuore e anima. Non poter fare aperitivo in serenità, non poter giocare a calcio, non poter prendere la metro con lo stesso sguardo. Cose sceme, che rientrano però in un nuovo concetto: fare la propria parte in un momento cruciale. Il calcio, noi. Ecco, io credo che la Lazio - il calcio tutto, ma il resto è noia - la Lazio abbia un ruolo cruciale in alcune - nemmeno tante - vite. Avrà il potere, per 90', stadio vuoto o meno, di suonare un meraviglioso, temporaneo canto di sirene senza scogli. Potrà distrarre, meravigliosa distrazione da bollettini medici, fake news, verità inappellabili. Un nuovo obiettivo, la funzione primaria del calcio: la Lazio dovrà divertire, come ha sempre fatto. Ma con un profondo, ridicolo, sciocco ma importante comunque, vitale, risvolto morale: dovrà farlo perché ne abbiamo tutti un dannato bisogno. 

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