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  • Laziomania: questa squadra vi farà impazzire (ma lasciate stare Balotelli)

    Laziomania: questa squadra vi farà impazzire (ma lasciate stare Balotelli)

    • Luca Capriotti

    Partita orrenda, scelte sbagliate in quasi tutti i dualismi della settimana - Patric-Luiz Felipe, Parolo-Cataldi - esperimenti al limite - Correa mezzala - interpreti sottotono senza Leiva e Luis Alberto... E la Lazio porta a casa la nona vittoria consecutiva, eguaglia una corazzata pazzesca, quella di Sven Goran Eriksson e dello Scudetto 98/99 immeritatamente vinto dal Milan. Per l'ennesima volta nel recupero, dopo una gara nervosa, complessa, con Tonali e Balotelli sugli scudi e tutta un'ariaccia da "finalmente la Lazio non ce la fa". E invece ce l'ha fatta, e voglio espormi: queste vittorie qui sono le vittorie di granito che fa la Juve, e Conte in Serie A. Per questo la Lazio è ancora là, per questo la Lazio continua a regalare patemi e bile a chi la vuole per terra. E sono in tanti. 

    Così, mentre diversi opinionisti erano impegnati nelle lodi sperticate del Brescia - che ha anche giocato in maniera ordinata, ma ha sciupato veramente tanto contro una Lazio orrenda - la Lazio ha segnato la rete della vittoria. Sempre sul solito asse Milinkovic - qualcuno che accorre. Sempre con la solita forza di volontà di essere proprio là, in quei minuti finali, in quei momenti decisivi. Non è un caso, non è la solita fortuna, alla nona vittoria forse dovreste decidervi a chiamarla mentalità, forza di carattere, attributi. 

    Ho trovato orrendo che i tantissimi tifosi della Lazio siano stati redarguiti dallo speaker per presunti "buu" a Balotelli - penso dopo il gol, ma non si è ben capito, c'è chi giura siano stati 'solo' insulti -, perché l'etichetta di laziale razzista mi ha stufato, non la voglio, non mi rappresenta e francamente è un argomento che spero venga dato per scontato nel 2020: nemmeno uno, un singolo tifoso, allo stadio deve permettersi insulti razzisti, il resto è un giochetto di giustificazioni o distinguo che su certi temi deve finire. 

    Balo è la più grande delusione dello scorso decennio, uno spreco indecoroso di talento. Questo Balotelli in campo è ancora una macina di giocate e parole, interviene in tutte le discussioni, ha fatto uscire di senno perfino Santo Acerbi - molto bravo su di lui - per le continue lamentele. Ma si è messo in gioco, è un catalizzatore di emozioni forti, personalmente non lo ritengo un campione, si sta giocando le sue chance per l'Europeo molto bene, merita che si parli solo di calcio associato alla sua persona. Tutti lo meriterebbero, lui forse, per la sua storia, un po' di più. Lasciatelo in pace tutti, guardiamolo giocare e basta, è l'unico modo per uscirne. Altrimenti è tutta una caccia al titolone, e una sponda favorevole a certi alchimisti dell'odio. Nemmeno per sbaglio bisogna essere complici di certi discorsi schifosi. Ripeto, ne basta uno per rovinare tutti. Colpevolizzare tutti, come infatti ha fatto Bali. Basta parlarne, parliamo di calcio.


    A proposito di calcio: Ciro Immobile mezzo febbricitante ha iniziato il 2020 con una doppietta, un gol decisivo, e manda un altro sms a Mancini: dobbiamo entrare nell'ottica che il miglior attaccante italiano è lui, purtroppo per gli altri lo dicono i numeri. Raiola chiedeva ad Ibra, agli inizi della sua carriera: "Quanti gol hai fatto?". Da questo si giudica un attaccante, e in questa materia Ciro Immobile è il primo della classe, e tutti gli altri dietro. E se la Lazio continua così, stargli dietro sarà durissima: per i suoi tifosi, travolti dalle emozioni, per tutti gli altri. Per i tifosi avversari, una sola avvertenza: prepararsi una camomilla, in vista del gol biancoceleste nel finale, grazie. 


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