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  • Laziomania: vicenda Paparelli, scuse non accettate

    Laziomania: vicenda Paparelli, scuse non accettate

    Cosa ci rimane della vicenda Merkú? Facciamo ordine: in un motivetto durante la trasmissione Tutti Convocati il comico Merkú utilizza una rima con razzo. Piccolo significante inciso: la parola razzo a Roma viene tragicamente associata alla figura di Vincenzo Paparelli, ucciso nella stracittadina del '79, sugli spalti. Grande questione: a Roma la morte di Paparelli è una ferita che sanguina copiosamente, vuoi perché alcuni scellerati tifosi giallorossi (non sappiamo a che diritto chiamarli tifosi, lo facciamo senza voler mancare di rispetto agli altri) continuano ad imbrattare la città eterna, che si riscopre piccola, triste, con scritte inneggianti a 10-100-1000, e si sono sentiti, saliti verso un cielo schifato, cori inneggianti alla stessa follia. Il comico si è scusato, la Nord ed il figlio di Paparelli hanno chiesto rispetto. Qualcuno si è appellato al sacrosanto diritto di satira, e succede anche questo alle volte, quando non si sa che dire. Ma è una vicenda che va a rimestare una ferita aperta. E satira, o meno, certe scuse non si possono accettare. Come non si può accettare a parziale scusante l'ignoranza sul caso in questione, confessata dal comico. L'ignoranza è forza solo nei romanzi orwelliani, o è forza per chi la vuole sfruttare, nel resto del mondo civile dovrebbe rendere il tutto semplicemente più deprecabile, più triste, più amaro. Ma pare sia il compleanno di Papa Francesco, forse dovremmo perdonare. Potevamo forse scegliere di non dare ulteriore seguito ad una vicenda triste, piuttosto simbolica volendo, anche becera. Ma per i tifosi della Lazio quel Derby non è mai iniziato, è una frattura di cui esiste un prima, e un dopo. A tutti i tifosi, da bambini, è stata raccontata la morte di Vincenzo, in tutti è cresciuto il rispetto per la dignità della famiglia, la profondità del dolore rinnovato di continuo. Con gli anni una cosa rimane, lo schifo ogni volta che si legge il suo nome coinvolto in scritte indegne: rimane una stretta di bile allo stomaco, un pugno forte in faccia ad ogni speranza. Il Santo Padre ci perdonerà, auguri, ma una cosa è certa. Noi queste scuse non possiamo accettarle. Non le accettiamo più, su Paparelli.

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