Le scelte di Bartomeu, le frasi di Piqué e un club senza padrone: cosa c'è dietro alla disfatta del Barcellona
ALLA PRESIDENZA - "Abbiamo già preso delle decisioni, presto ve le comunicheremo". Idee chiare per il presidente Josep Bartomeu, che per il momento non sembra aver preso in considerazione eventuali dimissioni. Ha ancora un anno prima della scadenza del suo mandato e non intende privarsi di uno dei ruoli più ambiti. Una scelta estrema, però, potrebbe arrivare dai soci: se dovessero raggiungere un numero minimo di firme potrebbero presentare un voto di sfiducia a Bartomeu per avere così le elezioni anticipate. Chi sono gli altri candidati? Joan Laporta, già presidente dal 2003 al 2010, e ricandidato poi nel giugno 2015 quando però perse le elezioni proprio contro Bartomeu, presidente uscente; l'altro nome è quello di Victor Font, che circa un mese fa ha annunciato: "Se verrò eletto cercherò in ogni modo di far rimanere Messi al Barça fino a fine carriera".
IL CAOS - Ma il Barcellona è la squadra della Catalogna, del popolo. Un club senza padrone nel quale il presidente è circondato da diverse figure con ruoli importanti (per esempio, c'è un primo vice presidente, un secondo e anche un terzo). Una struttura completamente diversa rispetto ai club italiani. Fatto sta che negli ultimi anni erano in tanti all'interno della società a non essere d'accordo con le scelte di Bartomeu: dalla decisione di preferire Griezmann a Neymar a quella di prendere come allenatore Quique Setién, col quale Messi non ha mai legato. Qualcuno aveva storto il naso anche per la nomina di Eric Abidal come team manager: l'ex terzino aveva rotto con lo spogliatoio dopo aver incolpato i giocatori dell'esonero di Valverde. Questi sono alcuni dei problemi che hanno scatenato il caos il casa Barça, portando alle dimissioni di figure importanti all'interno del club.
IN PANCHINA - I prossimi saranno giorni importanti, di riunioni e decisioni drastiche: Bartomeu si riunirà insieme al board per capire come agire e da chi ripartire per la prossima stagione che ripartirà il 12 settembre. La scelta più probabile infatti è la separazione con Setien: i profili valutati dal club sono quello di Xavi Hernandez e di Mauricio Pochettino, con le ipotesi Laurent Blanc e Ronald Koeman sullo sfondo. Il primo profilo rispecchia in pieno la filosofia della società, che vorrebbe un "barceloneta" in panchina e l'ex centrocampista conosce più che bene l'ambiente per aver giocato dal 1991 al 2015 - giovanili comprese - sempre con quella maglia. Prodotto della Masìa, porterebbe avanti una politica interrotta dalla parentesi Valvede-Setien. L'altro nome, quello di Pochettino, rappresenta un profilo internazionale che conosce bene il calcio spagnolo per aver giocato e allenato l'Espanyol prima dell'avventura in Premier League con Southampton e Tottenham. Quella di Blanc è una suggestione che potrebbe riportarlo a Barcellona, da allenatore, dopo aver già vissuto quella realtà da giocatore nel 1996-97. Situazione simile per Koeman, che è stato a Barcellona prima da giocatore dal 1989 al 1995, poi dal 1998 al 2000 come assistente di Van Gaal (insieme a Mourinho e Villas-Boas) e come tecnico del Barça B. L'allenatore è solo una delle figure in discussione nel Barça post Champions. Dopo il brutto ko col bayern nessuno può sentirsi sicuro del posto: la rivoluzione è alle porte.
@francGuerrieri