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  • Le spese folli da Adidas, i milioni bloccati dalla banca e il marabutto: i retroscena dell'indagine sul caso Pogba

    Le spese folli da Adidas, i milioni bloccati dalla banca e il marabutto: i retroscena dell'indagine sul caso Pogba

    Paul Pogba si prepara a tornare in campo con la Juventus, ma nel frattempo continuano a tenere banco le vicende extra campo, con l'indagine che coinvolge gli inquirenti francesi e la Procura di Torino: una questione che si arricchisce di nuovi dettagli.

    LA DENUNCIA - A raccontarli è Il Corriere della Sera, che riprende Le Monde. Si parte dalla denuncia del calciatore francese ai fratelli Mathias e Florentin e ad altri uomini vicini alla famiglia che lo scorso marzo lo avrebbero sequestrato, minacciato con fucili d’assalto e chiesto 13 milioni di euro – uno per ogni stagione da professionista -, periodo nel quale Pogba sarebbe stato protetto. Nell'occasione Paul avrebbe accettato di pagare 100mila euro, benché Mathias ne richiedesse tre milioni: cifra rifiutata dal calciatore della Juve e dalle istituzioni bancarie che gestiscono il suo patrimonio.

    SPESE FOLLI - Emerge però un nuovo fatto nella vicenda, raccontato dal Corriere: "Pogba dopo aver fallito con un primo istituto di credito cerca di dare quasi tutti i soldi ai suoi sequestratori provando a fare un nuovo bonifico da 11 milioni di euro, ma anche questa volta il suo consulente bancario si rifiuta di portare avanti l’operazione. Il doppio tentativo viene effettuato non si sa se perché il calciatore era realmente spaventato o voleva semplicemente cavarsela facendo capire la sua buona volontà agli estorsori. Nei verbali di polizia il calciatore sostiene tuttavia questa seconda tesi. Poi per non lasciare nulla di intentato e convintosi che forse sarebbe stato più semplice far arrivare i soldi alla banda da Dubai, Pogba cerca di trasferire 13 milioni di euro nel Paese mediorientale, ma anche quest’operazione viene bloccata dalle autorità bancarie. A questo punto però, in attesa di ricevere i soldi, la banda chiede una sorta di acconto a Pogba obbligando il calciatore a permettere loro di comprare qualsiasi tipo di prodotto presente nel grande negozio Adidas di Parigi (l’Adidas è uno degli sponsor del calciatore). In due giorni fanno 161 diversi acquisti tanto che Pogba è costretto ad aumentare il plafond del suo conto aperto presso il negozio da 1000 a 30mila euro. Ma gli acquisti proseguono, tanto che alla fine Paul dovrà pagare merce per complessivi 47mila euro".

    IL MARABUTTO - A tutto questo si aggiunge la vicenda legata alla figura del marabutto, una sorta di santone legato alla cultura islamica che "avrebbe protetto con la «magia» le prestazioni in campo del giocatore e la sua carriera fino a questo momento. In cambio Paul avrebbe versato dei soldi ad una fantomatica associazione". Pogba, tuttavia, "non avrebbe pagato abbastanza, visto che tra le accuse rivolte dai fratelli e dalla banda, ci sarebbe anche l’ingratitudine mostrata per non aver retribuito l’effettuazione di un sortilegio, chiesto secondo loro dallo stesso Paul, contro il compagno di nazionale Kylian Mbappé, accusa per la quale al momento (e forse ovviamente) non esistono prove".

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