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Lega per Salvini, Lega Nord e Radio Padania: 39 bonifici sospetti segnalati a Bankitalia per un totale di 500mila euro

Lega per Salvini, Lega Nord e Radio Padania: 39 bonifici sospetti segnalati a Bankitalia per un totale di 500mila euro

  • Lorenzo Denaro
Trentanove bonifici per un totale di poco più 500.000 euro, ordinati in poco meno di un anno da Lega per Salvini, Lega Nord e Radio Padania verso la società Mdr stp srl. Sono questi i movimenti di denaro che hanno insospettito Bankitalia, che adesso vuole vederci chiaro. Lo riporta stamani il Corriere della Sera, raccontando la vicenda che coinvolge istituzioni e uomini del carroccio. Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, gli amministratori delle finanze della Lega, sono soci della società di commercialisti Mdr stp srl., Manzoni è revisore del gruppo alla Camera, Di Rubba ha l’incarico di amministratore del gruppo al Senato.

I bonifici ricevuti portano genericamente la causale di “pagamento fatture” e “saldo fatture”. La movimentazione di denaro avvenuta tra il 2019 e la metà del 2020 è di: 316.726 euro da Lega per Salvini, 123.327 euro da Lega Nord e 67.198 euro disposti da Radio Padania. I movimenti di denaro, quindi, tra soggetti politici e società riconducibili a uomini del partito hanno fatto scattare l’alert. Oltre a Di Rubba e Manzoni, fanno parte della società in questione anche il senatore e tesoriere del partito Giulio Centemero e il senatore Stefano Borghesi. Non solo, alla richiesta di spiegazioni da parte del direttore della filiale della banca, Manzoni ha precisato che Mdr stp srl “è stata costituita attraverso la spedizione del portafoglio clienti dello studio ‘Dea Consulting’"(la stessa azienda al centro dell’inchiesta sui 49 milioni).

La Lega è sotto la lente di ingrandimento di Bankitalia per i 49 milioni di euro spariti e di cui i vertici del partito hanno assicurato la restituzione. Gli uomini della Guardia di Finanza adesso vogliono vederci chiaro. Secondo gli stessi ispettori di Bankitalia infatti “in presenza di numerose segnalazioni collegate non è possibile escludere illeciti”. Il sospetto è che il sistema potesse servire per mettere al sicuro parte dei soldi, che la Lega altrimenti dovrebbe restituire allo stato, come deciso nell’accordo per la restituzione dei 49 milioni di euro.

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