«Una serie di circostanze mi porta qui». «Mi considero un gestore». «Per decidere come giocare, vedremo chi avremo a disposizione». Parole, espressioni e concetti di Leonardo. Frasi che il neo allenatore dell’Inter potrebbe benissimo pronunciare oggi alla Pinetina (presentazione alle 12.30), ma che risalgono a un altro giorno storico per il Leo allenatore, quello del suo esordio sulla panchina del Milan.

Era il 1 giugno 2009 e, oggi come allora, il brasiliano era chiamato a raccogliere i cocci di un grande ciclo. Quello di Ancelotti in rossonero, quello di Mourinho in nerazzurro, le cui scorie sono state appesantite dalla parentesi Benitez. «Lo spagnolo ha sentito troppo il peso di Mou, Leo non lo farà», ha detto in un’intervista a “La Stampa” Massimo Moratti. Di sicuro, però, l’ex allenatore del Milan non cambierà molto dell’impostazione tattica del portoghese. Il 4-2-3-1 si adatterà facilmente al 4-2-fantasia che caratterizzò la breve stagione rossonera del brasiliano. «Servirà tanta spinta sulle fasce», disse Leo al suo primo giorno da rossonero. «Faremo una preparazione mirata, con tanta palla tra i piedi», ripeterà forse oggi, preannunciando il ritorno ai metodi dello Special One.