Li Yonghong: extra prestito di 190 milioni per il Milan
Intanto ieri è stata rinviata ad oggi la riunione operativa programmata a Casa Milan per la terza volta nel giro di pochi mesi. Anche in occasione della vigilia dei due closing falliti (13 dicembre 2016 e lo scorso 3 marzo) la sede del club rossonero aveva ospitato i rappresentanti di Fininvest e dei probabili nuovi padroni del Milan per mettere a punto la logistica e il cerimoniale dell’attesissimo passaggio di consegne. Rispetto alle precedenti chance non sfruttate, questa si presenta più difficile da gestire nella settimana del derby e con il venerdì santo (una giornata in meno per i bonifici) che è da considerare un giorno semi-festivo dove è prevista anche la conferenza stampa di presentazione del derby a Milanello. Comunque questa volta il closing non ammetterà più prove d’appello. L’azionista rossonero di maggioranza è stato chiaro: non ci sarà un’altra deroga se non verranno rispettati i tempi tecnici imposti dopo il fallimento del closing del 3 marzo. Come è noto l’operazione di soccorso del fondo americano ha evitato a Mr. Li di perdere, senza possibilità di appello, 250 milioni di caparra. Ma anche per questo motivo Elliott Management, pur non essendo azionista, si è arrogato la facoltà di poter esprimere il gradimento sulla formazione del nuovo Cda. Non potrebbe esserci garanzia più seria e severa di questa, perché Elliott è stato chiaro: il management del nuovo Milan dovrà essere professionale, limpido ed efficiente in tutte le sue operazioni, evitando soprattutto il depauperamento del club.