Calciomercato.com

  • Lo scudetto è un festino, la Champions l’Eurofestival che trasforma Dimarco in Roberto Carlos

    Lo scudetto è un festino, la Champions l’Eurofestival che trasforma Dimarco in Roberto Carlos

    • Pasquale Guarro
    Se ambisci a crescere, devi rompere i confini, confrontarti con altre realtà, uscire dalla zona di confort e metterti in gioco. Vale nella vita e vale nel calcio. Il campionato italiano non è più un parametro di valutazione in merito alla qualità dei calciatori, anzi, ormai da queste parti vengono a comprarli al ribasso, perché una volta in Premier, dovranno confermarsi e spesso non ci riescono. C’è un solo modo per farla franca: competere ad alto livello nelle manifestazioni europee. L’Europa League o meglio ancora la Champions, conferiscono, ai partecipanti che si distinguono, il pass per i migliori campionati e per i top club. Un certificato di qualità che ti presenta al mondo, accompagnato da un prezzo di partenza non trattabile. È fin troppo palese, lo scudetto è una soddisfazione che non rompe gli argini. Al contrario, un buon cammino europeo è ciò che può costruire il vero futuro di un club.

    IL GOTHA - Ne è esempio concreto l’Inter di Simone Inzaghi, finalista Champions che avrebbe meritato di alzare la Coppa per quanto fatto vedere contro il City di Guardiola. Inutile girarsi intorno, chi governa il calcio, chi spende i soldi per divertirsi, come una volta potevano fare Berlusconi o Moratti, si appassiona ormai solo a partite di questo genere, facendosi influenzare di conseguenza. Per esempio, si legge del Manchester United su Federico Dimarco, votato come migliore esterno sinistro della competizione. Sarà un caso? Due anni fa, questo calciatore non veniva riscattato dal Verona (che reputava eccessivi 7 milioni di euro) e rischiava anche di lasciare l’Inter, non sicura del suo valore. Due anni dopo, grazie alle sue qualità e a una Champions da protagonista, accostiamo a lui lo United. Poi c’è Onana, che un anno fa, con il cartellino in suo possesso, aveva zero offerte in mano. L’Inter, l’unica a credere in lui. Il camerunense gioca una Champions da protagonista e oggi c’è chi è disposto a mettere almeno 60 milioni di euro sul piatto. Stesso discorso per Barella, che però aveva già vinto un Europeo con la Nazionale. Domanda: se questi calciatori avessero vinto uno scudetto, avrebbero lo stesso valore? L’Inter aveva venduto bene anche Lukaku e Hakimi, senza arrivare in finale di Champions, ma il primo aveva alle spalle tanti anni e tanti gol di Premier, mentre il secondo era passato dal Real Madrid. Status diverso rispetto a Dimarco e Barella. 

    MATTONI PER IL FUTURO - In soldoni, se Zhang potrà resistere ancora in sella, molto deve anche al cammino europeo della squadra. Quello di Inzaghi non è stato un miracolo sfiorato, ma un miracolo compiuto. La Coppa alla fine è finita al City, ma se da domani il progetto nerazzurro potrà ripartire da qualche nuovo acquisto, sarà grazie alle alle dinamiche di player trading agevolate appunto dalla vetrina europea. Senza contare gli sponsor che sono stati attratti da quella finale, Paramount + è un esempio. Anzi, con la piattaforma streaming statunitense, la collaborazione potrebbe anche conoscere nuovi sviluppi, visto che potrebbero realizzare contenuti sul mondo Inter. Si dice che alla fine esulta chi vince, ma non se la passa male neanche chi costruisce e Inzaghi ha messo un mattone bello pesante.

    Altre Notizie