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  • Lotito: 'Con la Juve è fondamentale. Ho ripulito la curva della Lazio, sull'Arabia Saudita e le scimmie della Lega...'

    Lotito: 'Con la Juve è fondamentale. Ho ripulito la curva della Lazio, sull'Arabia Saudita e le scimmie della Lega...'

    In vista della finale di Supercoppa Italiana di domenica contro la Juventus, il presidente della Lazio Claudio Lotito ha tenuto in mattinata una conferenza stampa riservata ai giornalisti stranieri. Il numero uno biancoceleste ha aperto il suo intervento soffermandosi sul gran momento della squadra: "Dobbiamo vivere alla giornata, partita dopo partita. Vedo una buona ferocia agonistica, dettata dalla voglia di dimostrare. Domenica ci sarà un appuntamento importante, sarà un test fondamentale per capire se abbiamo acquisito la mentalità della grande squadra. Recuperare partite come quella con il Cagliari, è indicativo di una squadra volitiva e forte. La qualità del gioco è riconosciuta da tutti e va tradotta in risultati. Nel mondo del calcio non conta chi va più vicino".

    Sui pregiudizi nei confronti del club: "La Lazio ha ancora un mancato riconoscimento nei comportamenti per una storia pregressa. Io ho cercato di inculcare precisi valori durante la mia gestione. Ancora oggi, quando ci sono partite internazionali, veniamo additati come tifoseria di destra e razzista. Noi abbiamo messo in campo una serie di azioni volte a prevenire. Noi abbiamo fatto una scelta, perchè siamo sempre per il rispetto della legalità e dei valori. Siamo sempre in prima linea per combattere e portare risultati, per debellare i fenomeni negativi anche all'interno della tifoseria. Siamo per il rispetto della dignità umana, per le persone più deboli. Noi vogliamo che ci venga riconosciuto quello che facciamo".

    Sulla Supercoppa in Arabia Saudita: "Le distorsioni vanno combattute con la presenza, gli assenti hanno sempre torto. Giocare in Arabia Saudita? Facile dire che quello è un mondo che viola i diritti umani. Noi dobbiamo e vogliamo cambiare il sistema, e per farlo dobbiamo combattere. Vi dico cosa fa la Lazio a Riad. Con una rappresentante locale ha messo in campo una riunione con tutte le donne per far capire che le donne non sono una specie in estinzione ma una realtà che va rispettata e tutelata. Devono avere la parità dei diritti. Non andiamo lì solamente per giocare la partita, ma perchè crediamo che quel paese possa avere cambiamenti sostanziali. Dobbiamo fare in modo che quel tipo di mentalità venga cambiata. Caso Khashoggi (il giornalista ucciso da esponenti del regime nell'ambasciata di Istanbul nell'ottobre 2018)? Tutti gli episodi di questo genere vanno combattuti, per fare in modo di prevenire. Ma può pagare tutto un paese per una singola persona?”.

    Sulla curva della Lazio: "Molti ancora pensano che sia quella di 20 anni fa. Ora ci vanno genitori, con i figli, c'è un modo composto di sostenere la squadra. Io ho l'orgoglio di aver cambiato modo di pensare e di agire, anche rischiando la mia incolumità. Multe Uefa? Ma è normale che la Lazio debba prendere una multa perchè una persona con un microfono va sotto la curva e sente la frase sbagliata di qualcuno? Non ha senso pagare per le colpe di un singolo individuo".

    Sulle polemiche per la campagna anti-razzismo della Lega di A: "Lo spirito non era quello di enfatizzare l'aspetto razzista, ma così è stato recepito. La campagna della Lega è passata come una campagna troppo forte. La scimmia viene vista come un atto razzista, perchè si accosta all'essere umano. Si voleva attenzionare il problema della scimmia per dire: "L'uomo non può essere considerato una scimmia, ma un essere umano".

    Sul caso Cicala:  "La sua qualità morale e professionale è indiscussa. Forse si è trovato in un contesto completamente diverso in cui queste qualità sono state interpretate in modo riduttivo. Se mi chiami per risolvere un problema di quella valenza, poi non posso scadere nelle beghe di condominio. La lettera di dimissioni è stata forte, ma perchè riteneva lesivo il comportamento delle persone che hanno messo in dubbio la sua trasparenza".

    Sulla sua gestione: "Quando sono entrato nel mondo del calcio, la Lazio fatturava 84 milioni e aveva 550 milioni di debiti. Una società tecnicamente fallita. Mi sono assunto l'onere di avere 1070 miliardi di debiti, c'è chi mi considerava matto. Per me è stata una sfida. Bisogna finire di pensare che il calcio si sostiene sul mecenate, un padrone che mette i soldi. Questa è una società di capitali, quotata in borsa, e ha l'obbligo di portare dei bilanci o in utile o in pareggio. Dopo la Juventus siamo quelli che hanno vinto più di tutti. Io non investo nulla nella Lazio, se non il mio cervello. E questo mi ha consentito di ottenere certi risultati. Ho creato un sistema innovativo, ho portato delle regole fondamentali. La Lazio oggi ha un patrimonio immobiliare di 200 milioni, un patrimonio di giocatori per 600 milioni. Chi viene qui deve considerarlo un punto di approdo, non di partenza".

    Sul ds Tare: "Lo presi io come giocatore. Gli promisi il rinnovo di contratto, poi invece ho voluto assumerlo come dirigente sportivo. Lui è una persona di grandi qualità, morali soprattutto, Aveva le caratteristiche per fare quello che fa, perchè è una persona che lavora, trasparente, per bene. Ho un bellissimo rapporto con lui, anche affettivo. Nel gruppo riveste un ruolo fondamentale".


     

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