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  • Malagò contro il calcio è come Feltri contro i meridionali. Ma il vero motivo dei suoi attacchi è elettorale

    Malagò contro il calcio è come Feltri contro i meridionali. Ma il vero motivo dei suoi attacchi è elettorale

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    Ormai siamo alla paranoia. Giovanni Malagò, presidente del Coni, attacca quasi quotidianamente il calcio italiano. L'accanimento è lo stesso di Vittorio Feltri contro i meridionali, ma senza l'attenuante d'avere doppiato Quota 100. E pazienza se il calcio, incidentalmente, è una delle federazioni sotto l'ombrello del comitato olimpico. Va puntato a prescindere e per qualsiasi colpa gli si possa imputare. L'ultima in ordine di tempo è quella di voler fare di testa propria rispetto agli altri sport affiliati al Coni. Questo ha detto Malagò. Per poi andare un grado oltre e sottolineare che, all'interno dello stesso mondo del calcio italiano, la spinta a caratterizzarsi venga dalla Lega di Serie A. La stessa di cui Malagò fu commissario con esiti imbarazzanti, ma questo è un dettaglio. Meno marginale è chiedersi come mai tanta amorevole attenzione, da parte di un soggetto che da capo dello sport italiano avrebbe il compito di mantenere unito il movimento anziché litigare col suo segmento più importante. Come mai Malagò si “infeltrisce” tutte le volte che gli baleni la parola “calcio” davanti alle pupille?

    Molte le ipotesi, qualcuna più credibile di altre. Una fra queste riguarda la corsa alla rielezione per la presidenza Coni. Il mandato scadrebbe col quadriennio olimpico, ma poiché i Giochi di Tokyo sono slittati di un anno anche il rinnovo della presidenza dovrebbe andare a fine 2021. A proposito di slittamento c'è perplessità da parte di numerosi avvocati esperti in diritto sportivo, ma al di là dell'aspetto tecnico rimane il fatto che il presidente uscente debba andare a guadagnarsi la rielezione. E dunque attacca il calcio per rinsaldare il legame con tutte le altre discipline? Alcuni insider ci rispondono che questa lettura è debole. La rielezione di Malagò non sembra proprio a rischio, tanto più che non s'intravede nemmeno una candidatura alternativa. Dunque, ipotesi da scartare.

    Il solito maligno sostiene invece che il lockdown abbia provocato nel presidente Coni una crisi d'astinenza da apericena presso il Circolo Aniene. Ma questa ci pare davvero cattivella. Tanto più che, alle brutte, un bel burraco con bollicine in conference call lo si organizza in 5 minuti.

    Molto più convincente è l'idea che, sotto sotto, Malagò attacchi il calcio perché un giorno vorrebbe guidarlo. Non da subito, ma dopo la scadenza del prossimo quadriennio olimpico sì. Per allora la poltrona da presidente Figc potrebbe essere contendibile. E questo scontro col calcio, che in realtà è scontro soprattutto con la Serie A, potrebbe essere una corsa al posizionamento rispetto alle altre componenti. A partire dai Dilettanti, giusto per dirne una a caso.

    @pippoevai

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