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  • Maldini ha sbagliato il mercato e non poteva più chiedere carta bianca. Tare è il nome giusto per ripartire

    Maldini ha sbagliato il mercato e non poteva più chiedere carta bianca. Tare è il nome giusto per ripartire

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Paolo Maldini e Gerry Cardinale si sono detti addio. Unione non c’era mai stata, convergenza di vedute nemmeno. Un anno fa, con una clamorosa intervista alla Gazzetta dello Sport, Maldini aveva forzato la mano alla nuova proprietà ottenendo quel che voleva, ovvero un budget decente (50 milioni) e carta bianca sul mercato. Purtroppo per lui, per Pioli e per il Milan si è trattato di un fallimento. Da De Ketelaere a Origi (e mi fermo qui per carità di patria) è stato un susseguirsi di errori che ha prodotto un clima nocivo. Prima, determinando incomprensioni tra Maldini e Pioli. Poi, esclusioni perfino immotivate, di Pioli verso i nuovi.

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    Così il Milan è rimasto vecchio e prevedibile, come il finale di questa breve storia tra un dirigente-bandiera, che ha portato comunque uno scudetto, e una proprietà esigente e scontenta dell’ultima stagione. Essere entrati in zona Champions solo grazie alla penalizzazione della Juventus o venire estromessi dall’Inter in semifinale di Champions League, è stato uno smacco, altro che stagione da 8. Se a questo aggiungiamo che Maldini voleva più autonomia rispetto all’anno scorso, non giovani ma calciatori già pronti, un budget superiore a quello del passato, allora si spiega bene perché sia saltato il banco. Cardinale non ne ha potuto più e ha deciso di fare con qualcun altro.

    Fossi in lui, punterei diritto Igli Tare, appena congedato dalla Lazio dopo diciotto anni di grande lavoro. Geoffrey Moncada, responsabile dell’area scouting, è bravissimo a fare quello che fa, anche se ha il vantaggio di essere un interno. Decisivo, secondo me, sarà Giorgio Furlani, amministratore delegato e tifoso autentico del Milan. Se Cardinale ascolterà lui, di sicuro non sbaglierà.  

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