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  • Matteoli, scopritore di Barella a CM: ‘Non è Matthaus, ma è unico. Vice-Brozovic? Non è che manca, è che non esiste'

    Matteoli, scopritore di Barella a CM: ‘Non è Matthaus, ma è unico. Vice-Brozovic? Non è che manca, è che non esiste'

    • Federico Targetti
    A poche ore da Liverpool-Inter, la mission impossible di stasera, la redazione di Calciomercato.com ha contattato in esclusiva Gianfranco Matteoli, ex centrocampista dell’Inter dei record di fine anni’80 e primo scopritore di Nicolò Barella al Cagliari. Lo dice subito, Matteoli: “Purtroppo manca un giocatore davvero troppo importante, questo è un punto interrogativo”. E da questo interrogativo parte la nostra chiacchierata.
     
    Sappiamo che nel calcio può succedere veramente di tutto, ma quanto la sorprenderebbe vedere l'Inter rimontare il Liverpool?
    “Ha detto bene, le sorprese sono all’ordine del giorno, anche se l’Inter gioca contro una grandissima squadra, che oltretutto parte dallo 0-2. Però ho buone sensazioni, l’ultima uscita è stata confortante e li ho visti bene, al netto del livello magari non eccellente dell'avversario”.
     
    Pesa, come dicevamo, l'assenza di Barella, che se è diventato Barella un po' lo deve anche a lei. Intanto le chiedo chi tra Vidal, Gagliardini e Vecino ha le caratteristiche migliori per "fare il Barella".
    “Difficile, per me è unico. Di certo in una partita di questo tipo torna utile un giocatore di grande esperienza come Vidal, che però non mi sembra nel suo momento migliore”.
     
    "Klinsmann ha detto che Barella gli ricorda Matthaus…"
    “E’ pesante per Nicolò… Matthaus è stato un giocatore sublime, Barella è Barella. Questi paragoni mi sembra che lascino un po’ il tempo che trovano”.
     
    E poi le chiedo, quali sono i margini di questo ragazzo? Immagino che possa diventare una mezzala via via sempre più forte fino al culmine della sua carriera, ma ha altri orizzonti? Trequartista, centrale in un centrocampo a due...
    “Lui può giocare in tutti i moduli, ma il suo ruolo è quello attuale, da mezzala è determinante”.
     
    Qual è il suo giudizio sul momento che l’Inter ha attraversato tra la Salernitana (andata) e la Salernitana (ritorno)?
    “Ho la sensazione che l’Inter sia passata attraverso un momento di calo, anche sfortunata. In molte occasioni gli uomini di Inzaghi non sono riusciti a segnare per un nulla. Una cosa però la devo dire”.
     
    Prego.
    “Quest’anno veder giocare l’Inter mi diverte molto”.

    Che Brozovic sia insostituibile ormai lo hanno capito anche i sassi, ma come mai in estate nessuno ha posto rimedio a questo difetto della rosa? Se lo spiega?
    “Molto probabilmente c’era l’idea che qualcuno potesse farne le veci… In questo momento però non vedo in giro giocatori che possano fare quel ruolo a quei livelli, ci sono solo giovani interessanti che possono arrivarci col tempo e soprattutto con l’impiego. Diventa difficile…”
     
    Inter, Napoli e Milan dopo l’altro ieri non hanno più scontri diretti. I nerazzurri potenzialmente sono avanti, ma devono ancora incontrare la Juve a differenza delle altre due. Rimangono comunque i nerazzurri i favoriti?
    “Secondo me sì: per la squadra che sono, per il gioco che esprimono, per la rosa che hanno”.
     
    Gli infortuni di McKennie e Zakaria costringono Allegri a palleggiare con Locatelli e Arthur. Sembra però che i due si trovino a proprio agio.
    “Locatelli mi piace molto, ha dimostrato la sua forza sebbene la maglia della Juve pesi molto. Andrà a migliorare, ha delle grandi qualità che si sposano bene anche con Arthur. Il brasiliano è più regista, ma si scambiano bene. Locatelli è duttile, zitta zitta la Juve…”.
     
    Anche lei è dell’idea che possa trasformarsi in una lotta a quattro, dunque…
    “Beh, loro non parlano, stanno nascosti, sotto coperta... Ma ho la sensazione che appena qualcuno bucherà, loro arriveranno”.
     
    Adesso salto un po' di palo in frasca. Sarri sembra aver individuato il nuovo Jorginho in Maxime Lopez del Sassuolo. Che ne pensa?
    “Mi piace, e non poco. In prospettiva sì, può fare davvero quel ruolo. Io l’ho visto anni fa, quando ancora giocava sulla trequarti, e non mi impressionò tanto. Ma in questa posizione può migliorare tanto e diventare importante. Arretrare i trequartisti che hanno corsa in cabina di regia è una mossa intelligente, diventano fondamentali”.
     
    Come Pirlo e Pizarro.
    “Come me. Il primo a fare questo passo indietro in campo sono stato proprio io (intuizione di Trapattoni nel 1988-’89, ndr)”.
     
    Ce la fa il suo Cagliari a salvarsi?
    “Per me sì, non capisco come possa essere in quella posizione. Credo si salverà velocemente, si è ripreso alla grande”.
     
    A proposito del Cagliari, Joao Pedro può tornare utile al 433 di Mancini?
    “A dire il vero in quel modulo non ce lo vedo, ma sa fare tutto in campo, è un attaccante completo. Un allenatore vuole sempre avere questi problemi”.
     

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