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  • Menez: 'No alla Cina, ma ci ho pensato. Al Milan fino a giugno, poi si vedrà'

    Menez: 'No alla Cina, ma ci ho pensato. Al Milan fino a giugno, poi si vedrà'

    Lunga intervista di Jeremy Menez a L'Equipe: tra campo e mercato il fantasista del Milan rivela tutto al quotidiano francese, aprendo spiragli interessanti per fine stagione.

    INFORTUNIO - "Il peggior periodo della mia carriera, infortunio simile a quello avuto al PSG qualche anno fa: lì duro due mesi e subito tornai in campo, questa volta sapevo cosa mi attendeva e ho deciso di farmi operare per essere pronto alla ripresa. Il problema è che quando sono tornato ad allenarmi non è andato tutto per il meglio: abbiamo poi scoperto che si trattava di un'infezione, non è stato facile soprattutto perché non sapevo cosa avevo esattamente e non vedevo vie d'uscita. Poi scoperta l'infezione ho provato sollievo: oggi sto meglio, anche se ho ancora apprensione, ci vorrà tempo per tornare al top".

    CRITICHE - "Non mi piace l'ingiustizia, in Italia dimenticano che ho segnato 16 gol l'anno scorso. I giornalisti italiani dicono che gioco da solo, che non difendo: c'è sempre qualcosa, ma non sono perfetto".

    NAZIONALE E PSG - "Ho 28 anni, non è impossibile tornarci: adesso non può essere considerato un motore della mia carriera, non come quando venivo convocato regolarmente, quando non vieni chiamato per diverso tempo finisci per non pensarci più. Il PSG è stata un'esperienza positiva, ho vinto dei titoli e mi sono divertito: non bisogna dimenticare che è stato il nostro gruppo a dare la spinta decisiva per portare il PSG a diventare un super top club. E' la squadra del mio cuore, sono felice di poter dire un giorno di averci giocato".

    RETROSCENA - "Rinnovo? Vedremo, per ora sto bene qui: bisognerà mettersi ad un tavolino e parlarne con i dirigenti del Milan. A gennaio c'è stato qualche contatto con dei club cinesi, ma ho preferito finire la stagione al Milan e vedere poi. Parlo con franchezza: ho la fortuna di fare un mestiere bellissimo e di aver giocato in grandi club, ma non tutti nasciamo con l'oro in bocca e quando vedi una proposta come quelle dei club cinesi è ovvio che ci si riflette, è umano. Il fatto che i giornali italiani mi dessero sul piede di partenza l'estate scorsa? Avevo parlato con Galliani e mi aveva detto che non sarei andato via, non ne voleva proprio sentire parlare".

    FUTURO IN BILICO - Ed effettivamente il futuro di Menez è tutt'altro che certo: con il contratto in scadenza nel 2017 e l'ultimo anno passato pressoché interamente ai box il valore del suo cartellino si è abbassato notevolmente. L'estate scorsa il Milan aveva respinto le avances di Liverpool e Monaco chiedendo non meno di 15 milioni di euro, lo scorso gennaio l'offerta da 10 milioni di euro ai rossoneri e da 7 milioni l'anno a Jeremy dello Shanghai Shenhua ha fatto vacillare le parti (questa l'offerta di cui parla il giocatore nell'intervista a L'Equipe). Nonostante il lungo stop la situazione contrattuale continua a ingolosire diversi club tra Premier League, Ligue 1 e Cina e Menez ha fatto capire di essere pronto ad ascoltare qualunque proposta che gli permetta di migliorare gli attuali 2,5 milioni a stagione percepiti al Milan: due mesi importanti per riprendersi il posto il campo, per poi decidere se affrontare una nuova avventura o rilanciarsi sempre in rossonero.

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