
Messi come Jordan e Federer: quando l'impresa dei campioni unisce il mondo

Dal basket al nuovo fino al pugilato e alle due ruote, c'è chi come Messi è riuscito a catalizzare i sentimenti non solo dei propri tifosi abituali ma del mondo (quasi) nella sua interezza: scorri la nostra GALLERY per vedere le loro storie.

MUHAMMAD ALI', 1974: tornato dalla squalifica per essersi rifiutato di combattere in Vietnam, il pugile aveva già sconfitto Joe Frazier, ma mancava la riconquista del titolo. Arriva nel 1974 nella storica 'Rumble in the Jungle' contro George Foreman: l'incontro si disputa a Kinshasa (nell'allora Zaire), e diventa il simbolo della rivalsa degli oppressi, dei discriminati, dei pacifisti, dei convertiti. Di chiunque cercasse un riscatto.

MICHAEL JORDAN, 1998: il secondo three-peat con i Chicago Bulls, entrato nell'immaginario collettivo e recentemente rilanciato dalla docuserie 'The Last Dance'. E' la chiusura del cerchio per Air Jordan, con il tiro ('The Shot') che abbatte gli Utah Jazz a Salt Lake City a 5 secondi dalla fine. Il mondo intero è per l'ultima volta ai piedi di Michael Jeffrey Jordan.

MARCO PANTANI, 1998: dopo aver vinto il Giro d'Italia, il 'Pirata' arrivò al Tour de France generando grandi aspettative. L'ultima vittoria era stata di Felice Gimondi nel 1965, Pantani si caricò le aspettative dell'Italia e di tanti simpatizzanti in giro per il mondo e realizzò l'incredibile doppietta. Fino al 2014 e al trionfo di Nibali, Pantani rimase l'ultimo italiano ad aver vinto il Tour.

MICHAEL PHELPS, 2008: le Olimpiadi che hanno consacrato il nuotatore statunitense

VALENTINO ROSSI, 2004: se il Motomondiale del 2015 avesse avuto un altro esito, probabilmente avremmo inserito quel momento in questa classifica. Ma Lorenzo e Marquez hanno vanificato le speranze di tutti di vedere Valentino alzare il 10° titolo mondiale. E allora torniamo indietro, al primo mondiale conquistato dopo il passaggio da Honda a Yamaha: dispetti e attesa di una conferma che poteva non arrivare hanno alimentato l'hype, Rossi ha capitalizzato per la gioia di un popolo giallo che lo sosteneva da ogni parte del globo.

USAIN BOLT, 2016: il terzo tris di medaglie d'oro alle Olimpiadi, nonostante la squalifica gli abbia tolto quello con la staffetta nei Giochi di Pechino del 2008. Sorrisi, l'iconica esultanza, balletti e una velocità mai vista prima avevano reso il giamaicano il corridore più amato al mondo e la gioia dopo l'impresa ai giochi di Rio de Janeiro è stato l'ultimo acuto applaudito globalmente.

ROGER FEDERER, 2017: lo svizzero arrivava da annate difficili, a tal punto da arrivare agli Australian Open come testa di serie n° 17. Re Roger torna a indossare la corona, battendo in finale Rafa Nadal in una delle partite più belle della loro rivalità e della storia del tennis in generale. E' il grido di rilancio, perché in quell'anno Federer conquista nuovamente anche Wimbledon.