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  • MI RITORNI IN MENTE: 11 luglio 1994, Rui Costa è della Fiorentina

    MI RITORNI IN MENTE: 11 luglio 1994, Rui Costa è della Fiorentina

    • A.P

    Le prodezze, i gol, i virtuosismi ti fanno amare dai tifosi ma per entrare nei loro cuori serve di più. Manuel Rui Costa fa parte di quella ristretta cerchia di campioni ricordati per sempre ed amati da tutti i tifosi che lo hanno conosciuto. Classe purissima fuori e dentro il rettangolo di gioco. Sempre gentile, sempre disponibile, mai una parola fuori posto.

    E' l'11 luglio 1994 quando il portoghese mette la firma sul contratto che lo lega alla Fiorentina. La società viola è appena riemersa dalla B e Cecchi Gori versa 11 miliardi di lire nelle casse del Benfica, battendo la concorrenza di Inter, Barcellona, Psg e Lazio. L'idea di affiancare Rui Costa a Batistuta in attacco è troppo affascinante per badare a spese. 'Sono pronto a vestire la maglia di Baggio', le sue prime parole al raduno viola. Proprio nei giorni in cui Roby Baggio ha preso per mano l'Italia ad Usa '94 e l'ha portata in finale contro il Brasile. Un'eredità pesante.


    Orfani del Divin Codino ormai da quattro anni, i tifosi viola inondano d'affetto Rui Costa e Batistuta, eroi della nuova era viola. Un amore enorme e ricambiato. In campo sono una coppia perfetta. Ogni assist del portoghese è un gol dell'argentino. Gli anni della gestione Cecchi Gori sono altalenanti sotto il profilo dei risultati: due terzi posti, due Coppe Italia e una Supercoppa. Nella stagione 98-99 la Viola, sotto la guida del Trap, è lanciatissima in campionato. A fine anno i gigliati si laureano campioni d'inverno ma nel girone di ritorno i tifosi vengono riportati duramente alla realtà: Batistuta si fa male al ginocchio, Edmundo parte per il carnevale di Rio e la squadra inizia a perdere punti e posizioni. L'anno dopo la Fiorentina torna in Coppa Campioni dopo trent'anni. Prima di dire addio, Rui Costa fa in tempo ad alzare al cielo un'altra Coppa Italia.  

    Nel 2001 la Fiorentina è sull'orlo del fallimento. Tutti i pezzi pregiati finiscono sul mercato. Non  possono esserci intoccabili. Il portoghese è acquistato dal Milan per la cifra record di 85 miliardi di lire. I rossoneri lo soffiano in extremis alla Lazio. In 10 mila si danno appuntamento al Franchi per contestare la presidenza Cecchi Gori ma soprattutto per salutare il capitano, che dice addio tra le lacrime. 'Non mi sento in colpa perchè so di aver contribuito a salvare la Fiorentina'. Fino all'ultimo una scelta fatta per amore. Anche se inutile.


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