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  • Milan bello a metà, Pioli azzecca ancora i cambi e piega uno Spezia indomito

    Milan bello a metà, Pioli azzecca ancora i cambi e piega uno Spezia indomito

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    Milan bello a metà e pure non perfetto nella lettura del match con lo Spezia. Alla fine, tre punti benedetti, il gol quasi in articulo mortis segnato da Brahim Diaz, subentrato allo spento Kessie, annulla il pareggio in rimonta di Verde, con deviazione decisiva di Tonali, che sei minuti prima aveva rimesso in carreggiata il risultato per lo Spezia, andato sotto in avvio di ripresa per il gol segnato da Daniel Maldini, all’esordio da titolare in Serie A, sotto gli occhi felici di papà Paolo.

    A tre giorni di distanza dal match perduto beffardamente al "Picco" con la Juve, lo Spezia gioca un’altra partita eccellente per applicazione corsa e spirito indomito. Purtroppo, con gli applausi del suo pubblico e gli elogi della critica, gli resta soltanto un pugno di mosche in mano. E tuttavia la squadra di Thiago Motta gioca un calcio godibilissimo e di fronte ad avversarie più abbordabili farà valere i propri valori e l’organizzazione spavalda e coraggiosa che ha messo alle strette entrambe le grandi. Dopo un primo tempo dei suoi insulso come un pomeriggio di pioggia - sul "Picco" splende invece un sole estivo - Pioli azzecca in cambi: fuori Rebic e Giroud, nella circostanza in versione gatti di marmo, e dentro Leao e Pellegri. Il portoghese in soli 49’ calcerà in porta cinque volte, coglierà un palo a Zoet battuto e insomma farà più fieno dalle parti della porta spezzina dell’intera squadra del Milan in tutto il primo tempo.

    Il gol però lo segna Daniel Maldini, al terzo minuto della ripresa: un imperioso colpo di testa su cross al bacio da sinistra di Kalulu. La terza generazione dei Maldini bagna dunque con lo champagne una bellissima partita d’esordio, durata un’ora, dopo il giallo rimediato da Daniel, Pioli lo ha sostituito con Bennacer. Il Milan resta nella scia del Napoli, in attesa di conoscere il risultato dell’Inter contro l’Atalanta. Martedì in Champions sotto con l’Atletico Madrid, battuto in campionato dall’Alaves. Molte assenze nelle due squadre, nello Spezia marcano visita Agudelo, Colley, Sena, Reca, Erlic e Kovalenko, nel Milan restano a casa Ibrahimovic, Kjaer, Krunic, Florenzi, Bakayoko e Plizzari. Thiago Motta non abiura il suo verbo calcistico, avanti tutta con il tridente Antiste-Maggiore-Gyasi, alle spalle dell’unica punta, Nzola. Il Milan risponde con lo stesso assetto tattico, Saelemakers, Maldini  e Rebic (Leao subentrerà nella ripresa) dietro il rientrante Giroud. Poi sostituito da Pellegri. Squadre disposte dunque specularmente l’una all’alta con il 4-2-3-1. Arbitra Manganiello di Pinerolo. Il rinnovato stadio Picco è colmo al limite dell’attuale capienza, poco meno di seimila gli spettatori. 

    Avvio dolce, lo Spezia rimane acquartierato stretto nella propria metà campo, pronto a schizzare lungo con le ripartenze orchestrate dal razzente Bastoni, padrone della fascia sinistra, dal fine Maggiore e condotte dal francesino Antiste, sul quale Theo Hernandez monta una guardia truce, e dal levriero Gyasi. Il Milan procede con meno intensità dell’avversaria, non fosse per gli strappi coast to coast di Hernandez si correrebbe il rischio del colpo di sonno. Tonali è flemmatico e prevedibile, Kessie non sembra percorso dal sacro fuoco, Rebic morde nel duro contro il coriaceo Amian. Saelemaekers è più vivace e ingaggia duelli in punta di bulloni con Sala che finirà sul taccuino dell’arbitro al 25’ per un netto fallo su Kalulu lanciato a tutta birra verso Zoet. La manovra rossonera non è fluidissima e manca soprattutto l’ultimo passaggio: sbagliano Rebic, Tonali, Giroud (assai latitante, Pioli lo sostituirà dopo l’intervallo con Pellegri), manca il ritmo e lo Spezia se ne giova con i suoi granatieri di difesa che ribattono il pallone senza badare allo stile. Ogni volta che arremba – ed accade spesso - lo Spezia è decisamente più pericoloso anche perché agisce in campo largo, la velocità di Antiste e la sapienza tattica di Maggiore creano seri grattacapi alla difesa milanista. Alla mezz’ora un delizioso cross dalla destra di Antiste è sprecato di testa da Maggiore, e al 44’ un contropiede innescato per colpa di un appoggio errato del Milan mette tre giocatori bianchi, Maggiore, Gyasi e ’Nzola contro i soli Tomori e Kalulu, buon per i milanisti che gli spezzini cincischino e l’occasione sfumi. Si va al riposo sullo 0-0. 

    Ripresa, Pioli decide che deve metter mano al meccanismo della sua squadra. Fuori Rebic e Giroud, dentro Leao e Pellegri. Il primo sarà una delle chiavi del successo, assieme a Brahim Diaz, subentrato a Kessie nei minuti finali del match. Il primo timbro lo mette Daniel Maldini, piegando con un colpo di testa potente le mani di Zoet, il cross era di Kalulu. Milan avanti 1-0 e il tema della partita si ribalta. Ora è lo Spezia a dover attaccare allungandosi e concedendo spazi al Milan. Che controlla il gioco e tenta ripartenze fulminanti, appoggiandosi sullo scatenato Leao, in giornata di grazia. Il calcolo si rivela sbagliato, lo Spezia riprende coraggio e si getta avanti alla ricerca del gol del pareggio. Antiste, un capelluto furetto che sguscia da tutte le parti, scalda le mani di Maignan, Maggiore si mangia il gol del pari mancando la deviazione sottomisura, a portiere superato.  Leao replica colpendo un palo con un diagonale di rara bellezza. Motta mette mano a Ferrer, Manaj e Verde e toglie l’acciaccato Maggiore, Antiste e Sala. Lo Spezia passa al 4-2-3-1 Pioli risponde tirando via Kalulu per Calabria, Mota controeplica col cambio Gyasi- Strelec. 

    Il finale è rossiniano. Al 35° Verde, il rebbio di destra della forchetta che sostiene Nzola, dribbla e scarica in diagonale il suo mancino filante, sulla traiettoria il pallone incoccia lo stinco di Tonali, inganna Maignan e si infila all’altezza del primo palo. Pareggio dello Spezia. Esultano tutta la panchina e la curva Ferrovia. Ma non è finita. Esce Kessie per Brahim Diaz e la mossa risulterà fatale allo Spezia. Dopo due conclusioni, di piede e di testa, di Leao che mettono i brividi a Zoet ma si perdono sull’esterno della rete, al 41° Saelemakers si inventa una magia e dalla linea di fondo, tra una selva di avversari, detta il passaggio a Brahim Diaz, il minuscolo fantasista sguscia via al suo marcatore e infila il pallone fra le gambe di Zoet. Milan di nuovo in vantaggio! E il match termina 2-1 per i rossoneri.

    Risultato giusto? Insomma… Dopo la Juve, lo Spezia ha tenuto testa con coraggio e giocando un buon calcio ad un avversario molto più forte e titolato. Se ha nuovamente ceduto sul piano del risultato l’esito fa parte di quell’imponderabile che regge le cose del calcio. Il Milan ha segnato due volte e chi segna di più vince. Tutti gli altri discorsi restano scritti sulla sabbia.

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    IL TABELLINO

    SPEZIA-MILAN  1-2 (primo tempo 0-0) 

     
    Marcatori: 3’ st Maldini (M), 35’ st Verde (S), 41’ st Diaz (M)
     
    Assist: 41’ st Saelemaekers (M)
      
    Spezia  (4-2-3-1):  Zoet, Amian, Hristov, Nikolaou, Bastoni, Sala (20’ st Verde), Bourabia, Antiste (20’ st Manaj) Maggiore (20’ st Salva Ferrer), Gyasi (34’ st Strelec), Nzola. All. Motta.
    Milan (4-2-3-1): Maignan,  Kalulu (27’ st Calabria), Tomori, Romagnoli, Hernandez, Tonali, Kessie (37’ st Diaz), Saelemaekers, Maldini (14’ st Bennacer), Rebic (1’ st Leao), Giroud (1’ st Pellegri). All. Pioli.

    Arbitro: Gianluca Manganiello di Pinerolo (To).
     
    Ammoniti: 25’ Sala (S), 13’ st Maldini (M), 43’ st Nikolaou (S), 45’ st Hernandez

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