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  • Milan dall'Uefa: rischia pure Berlusconi

    Milan dall'Uefa: rischia pure Berlusconi

    Oggi è il giorno del giudizio per il Milan cinese in Europa. Questa mattina alle ore 10 l'amministratore delegato rossonero Marco Fassone e l'executive director David Han Li incontrano a Nyon in Svizzera i vertici dell'Uefa. Il Milan è il primo club a chiedere il voluntary agreement, presentando un nuovo business plan di 150 pagine con un piano A che porta in Champions, il piano B che porta in Europa League e così via. Se la squadra non centrasse le ipotesi più ottimistiche, il club dovrebbe risparmiare sul monte ingaggi, anche sacrificando uno o più top player sul mercato in uscita. Inoltre dalla Cina possono arrivare 30-40 milioni alla fine di giugno 2018, poi al termine del piano quinquennale la cifra in questione dovrebbe essere almeno due volte e mezzo superiore. 

    RISPOSTA - L'Uefa avrà tempo fino a prima di Natale per replicare alla domanda, anche se la risposta è attesa già entro stasera. Con tre possibili verdetti: l'Uefa può accettare il voluntary agreement, altrimenti il giudizio può essere sospeso per un controllo più approfondito di alcuni parametri o ancora le parti possono patteggiare (settlement agreement) un nuovo riesame tra gennaio e febbraio 2018, con limiti alla rosa e al mercato oltre a sanzioni economiche. In caso di multa (massimo 20 milioni), l'attuale proprietà chiederebbe di condividerla con la precedente, cioè con la Fininvest di Berlusconi. 

    ELLIOTT - Il Milan è al lavoro anche per rifinanziare il debito col fondo statunitense Elliott. L'obiettivo è di coprire l'esposizione non a metà ottobre del prossimo anno, ma già qualche mese prima, magari ad aprile: gli interessi però resterebbero. Come scrive la Gazzetta dello Sport, il lavoro con le banche sembra a buon punto con proposte già avanzate di un prestito ancora più consistente ma da 'ripagare' in tempi più lunghi, vale a dire entro la primavera del 2023. Anche perché nel frattempo, sempre secondo le stime rossonere, il valore della squadra acquistata nell'aprile scorso per 740 milioni sarebbe aumentato toccando quote di 8-900. 

    ASSEMBLEA - Tutti gli indicatori di bilancio dell'ultimo quadrimestre indicano infatti un miglioramento. E a Casa Milan continuano a non avere alcun dubbio riguardo la solidità economica di Li Yonghong: è anzi all'ordine del giorno dell'assemblea di lunedì una nuova richiesta di aumento di capitale per 10-20 milioni. Mr Li sarà di nuovo pronto a farla. Il totale fin qui investito nel club sfiora ormai il miliardo di euro: 520 a Fininvest, 220 per i debiti pregressi, 90 a copertura delle perdite fino a marzo. E si è poi già esposto per due tranche da 60 milioni di altri aumenti di capitale. Lunedì non sono previsti in città né Li né il suo braccio destro David Han, ma dalla Cina sono pronti a confermare l'impegno. 
     

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