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  • Milan, il tour de force è alle porte: il piano di Pioli per lanciare Adli e Pobega

    Milan, il tour de force è alle porte: il piano di Pioli per lanciare Adli e Pobega

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    L'ultima settimana "normale", poi da quella successiva inizia anche per il Milan un lungo tour de force fino a metà novembre fatto di 12 partite di campionato e 6 turni di Champions League e con impegni ogni 72 ore. Una cavalcata fino alla sosta per i Mondiali che metterà a dura prova la tenuta atletica degli uomini di Pioli, chiamato a far ruotare la rosa il più possibile senza perdere di vista la necessità di portare a casa punti e risultati. Manna dal cielo per quei calciatori che non hanno goduto ancora di grande minutaggio - o non ne hanno avuto proprio - come gli ultimi arrivati De Ketelaere e Adli, ma anche il rientrante Pobega, sempre nel mirino del Torino anche in questi ultimi giorni di mercato.

    NON CI SONO MEDIANI - Stefano Pioli è stato chiaro nelle sue recenti disamine sulle caratteristiche dei giocatori a disposizione dalla metà campo in su: tanti profili dalle caratteristiche prettamente offensive e che spiccano principalmente per capacità di inserimento e pochi mediani veri. Lo stesso Tonali ha avuto bisogno di una stagione di apprendistato per calarsi in questo contesto e dimenticare i suoi trascorsi bresciani in una linea a tre; un percorso che l'allenatore rossonero ha affrontato con successo pure con Krunic, mentre non ha riservato soddisfazioni con Bakayoko, ormai ai margini del progetto e in cerca di una nuova sistemazione. L'esperimento sarebbe riproponibile con Pobega e Adli, che anche a Bergamo sono rimasti a guardare gli altri per 90 minuti? Per Pioli il classe '99 reduce dal prestito al Torino ha le qualità per imporsi da mediano al fianco di uno tra Bennacer e Tonali e il suo inserimento è stato rallentato dopo dall'infortunio muscolare accusato in fase di preparazione. Più netta invece la presa di posizione sull'ex Bordeaux che, pur avendo occupato quella posizione nei suoi trascorsi francesi, non possiede la fisicità necessaria per agire dalle "retrovie".

    CAMBIO DI ABITO? - Il mantenimento del 4-2-3-1 utilizzato prevalentemente nelle ultime due stagioni rimane l'opzione privilegiata dall'allenatore rossonero - come dimostra anche il tentativo concreto per arrivare ad un centrocampista con caratteristiche più difensive come Onana o Vranckx - ma l'esperienza di Pioli al Milan ci ha insegnato una cosa: che più dei moduli contano i principi e le funzioni e che il saper cambiare pelle e compiti dei giocatori in campo rappresenta uno dei punti di forza del suo gruppo. Nasce da queste considerazioni l'ipotesi di vedere i campioni d'Italia disposti in maniera differente, a seconda delle circostanze: aggiungendo per esempio un calciatore in più sulla linea di centrocampo per esaltare le qualità da interni puri dei molti dei profili a disposizione. Col ruolo e la funzione di De Ketelaere, più centrale o libero di svariare su tutto il fronte offensivo, a fare la differenza e a suggerire il passaggio idealmente ad un 4-3-3 piuttosto che ad un 4-3-1-2. Ipotesi, suggestioni, in vista di un tour de force in cui serviranno davvero tutti: il Milan è pronto a cambiare pelle.

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