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  • Milan, il vero rimpianto è non poter giocare ad armi pari con il Chelsea: l'arbitro è più decisivo di Jorginho

    Milan, il vero rimpianto è non poter giocare ad armi pari con il Chelsea: l'arbitro è più decisivo di Jorginho

    • Gianni Visnadi
    Il rimpianto del Milan non è tanto quello di aver perso 2 volte in 7 giorni contro il Chelsea, quanto quello di non aver potuto giocare a pari armi con una squadra che è sì più forte, ma forse non così tanto come direbbe lo 0-2 di San Siro che segue il 3-0 di Stamford Bridge. A Londra le assenze e un po’ di presunzione, qui un rigore e un’espulsione, che dopo un quarto d’ora macchiano indelebilmente la notte rossonera. Perché in 10 contro 11 puoi vincere in Italia (il Milan l’ha fatto contro la Sampdoria), non certo contro una grande d’Europa, peraltro ancora campione del mondo.

    L’arbitro tedesco Siebert è più decisivo di Jorginho che trasforma il rigore, dopo le inutili proteste del Milan. Tomori perde Mount, lo rincorre vanamente, gli mette un paio di volte le mani sulla spalla, disturbandolo da dietro, ma l’avversario riesce ugualmente a calciare, su Tatarusanu che respinge con i piedi. Potter in panchina recrimina per la parata, Mount non protesta, Tomori spera di essersela cavata e invece l’arbitro fischia il rigore e sventola il rosso. Sinceramente, un po’ troppo. Soprattutto sull’espulsione si può discutere a lungo: c’erano il fallo e la chiara occasione da gol, Mount ha calciato e il vantaggio non si è concretizzato, ok sul rigore, ma la doppia punizione va oltre la logica e probabilmente il regolamento.

    Nel primo quarto d’ora, giocata alla pari del Chelsea, Pioli aveva liberato Theo a tutto campo, allargando stabilmente sulla fascia sinistra proprio Tomori. Una mossa per sfruttare le accelerazioni del francese, su cui Potter sguinzaglia subito a uomo niente meno che Mount e chissà che l’azione che genera rigore ed espulsione non nasca proprio da qui, perché invece Theo non segue mai l’avversario deputato a marcarlo e quando Mount sgomma verso la porta, il ritardo di Tomori è palese. Che Pioli sia finito prigioniero della sua stessa trappola? Non ce lo dirà mai, ma il dubbio rimane.

    Da lì in poi è tutta un’altra partita. Giroud, in verità in fase calante all’11esima consecutiva da titolare, e c’è da capirlo, sbaglia di testa un’occasione che in altro momento non avrebbe fallito. Bello il cross di Brahim, che si mostra ancora in condizione (ha fatto più lui in una partita e mezzo che CDK in 2 mesi). È il guizzo dell’illusione, perché poi l’ex Aubameyang replica il gol dell’andata, chiudendo di fatto la questione, anche perché Pioli non aspetta nemmeno l’intervallo per il cambio più ovvio, e che cambio: dentro il disastroso Dest dell’andata, fuori proprio Brahim Diaz, fin lì il migliore dei rossoneri. Un modo per risistemare la squadra col 4-4-1 e cercare di contenere le dimensioni della sconfitta. Missione compiuta anche perché nel secondo tempo il Chelsea alza palesemente il piede dall’acceleratore: se a Londra aveva vinto rombando, qui gli è bastato un filo di gas.

    Quello che il Milan non riesce invece a limitare è il numero degli ammoniti, troppi in vista delle due prossime decisive partite: Giroud, Krunic, Gabbia, Pobega, Ballo-Touré e Tonali, oltre all’espulso Tomori. Segnale anche di sconforto e nervosismo. Nella ripresa, prima degli ovvii cambi in prospettiva campionato, un paio di numeri di Leao, giusto per farci capire che c’è (clamoroso l’errore di Dest, che calcio male e alto da ottima posizione), un affondo di Tonali e poi tutti a chiedersi com’è finita fra Zagabria e Salisburgo. E almeno questa è una bella notizia: il pareggio tiene in corsa i campioni d’Italia. Non sarà semplice, ma nonostante 2 sconfitte così, il Milan fa ancora in tempo ad agguantare gli ottavi di finale.



    IL TABELLINO

    Milan-Chelsea 0-2 (primo tempo 0-2)


    Marcatori: 20’ pt rig.Jorginho (Che), 34’ pt Aubameyang (Che)

    Assist: 34’ pt Mount (Che)

    MILAN (4-3-2-1): Tatarusanu; Kalulu, Gabbia, Tomori, Theo; Tonali, Bennacer(dal 17’st Pobega), Krunic; Leao, Brahim Diaz (dal 38’ pt Dest)Giroud (dal 17’ st Rebic). All.: Pioli. A disposizione: Mirante, Jungdal, Dest, Coubis, Ballo-Touré, Pobega, Rebic, Origi, Messias.

    CHELSEA (3-4-2-1): Kepa; Chalobah, Thiago Silva, Koulibaly; James(dal 17’st  Azpilicueta)Kovacic, Jorginho, Chilwell; Sterling (dal 17’ stLoftus-Cheek)Mount( dal 1’ st Gallagher); Aubamayang. All: Potter. A disposizione: Bettinelli, Mendy, Pulisic, Loftus-Cheek, Broja, Zakaria, Gallagher, Azpilicueta, Havertz, Chukwuemeka, Cucurella.

    Ammoniti: 19’ pt Giroud (Mil), 19’ pt Mount (Che), 29’ pt Sterling (Che), 33’ pt Gabbia (Mil), 36’ pt Krunic (Mil), dal 21’ st Pobega (Mil)

    Espulso: 18’ pt Tomori (Mil)

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